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Politica | 14 marzo 2018, 11:44

TPL ai privati? Un vivace dibattito a Finale Ligure

Badano (M5S): "Si poteva ricorrere a fondi comunitari, statali, regionali, anziché a un privato, che taglierà personale e servizi"; Simonetti (Per Finale): "Vicini ai lavoratori e ai loro diritti"

TPL ai privati? Un vivace dibattito a Finale Ligure

Si è parlato diffusamente, in questi giorni, della partecipazione dei dipendenti TPL al consiglio comunale di Savona (leggi QUI).

Ma esattamente nello stesso momento anche a Finale Ligure si parlava di Trasporto Pubblico Locale in consiglio comunale: senza altrettanto clamore, senza manifestazioni pubbliche, senza striscioni in sala consiliare ma con altrettanta preoccupazione per le sorti dell’azienda di trasporti della nostra provincia.

A introdurre il punto all’ordine del giorno dedicato alla variazione del regolamento è il segretario generale Achille Maccapani, che spiega: “La mia sarà una relazione puramente tecnica, non politica”.

Maccapani elenca alcune modifiche ai vari articoli tra cui, al punto 1, l’introduzione di un amministratore unico al posto del consiglio di amministrazione; al punto 5 viene eliminato l’aspetto relativo alla detenzione del capitale sociale ai soli enti locali, mentre l’articolo 6 contempla l’ingresso di soci privati. Seguono altre norme, più che altro incentrate sul contenimento dei costi dell’azienda di trasporti.

A introdurre il dibattito è Davide Badano, capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, che afferma: “La prima cosa che salta all’occhio è l’apertura ai privati. Esistono fondi comunitari, statali, regionali destinati al trasporto su gomma. Per cui dire che non ci sono i soldi è una scusa. TPL avrebbe certamente bisogno di una miglior gestione e di iniziative che consentano di incentivare il più possibile l’uso dei mezzi pubblici: il trasporto di linea aiuta l’ambiente, riduce i consumi e le emissioni, facilita chi non possiede una macchina. Eppure negli anni non è mai stata fatta una politica che incentivasse l’uso dell’autobus”.

Prosegue Badano: “Se adesso arriverà un privato, che cosa farà? Si fa presto ad immaginarlo: per risanare i conti taglierà su personale e servizi”.

Preoccupazione anche da Simona Simonetti, capogruppo di “Per Finale”: “Persino Genova aveva un servizio di trasporto pubblico dai conti disastrati, eppure, attraverso un programma di risanamento, ha annunciato la non privatizzazione. Questo significa che la provincia di Savona quasi certamente sarà l’unica tra le quattro liguri ad affidare il trasporto di linea a privati. Non solo: nelle modifiche allo statuto di TPL non vedo particolari vincoli alle quote private. Ciò significa che in teoria un ipotetico acquirente potrebbe anche decidere di assorbirne il 100% e, a questo punto, assisteremmo a una totale dismissione di questa azienda pubblica. Per questo chiedo di stare vicino ai lavoratori e sostenere i loro diritti. Mi ero già pronunciata con voto contrario verso un punto all’ordine del giorno su TPL in consiglio comunale (leggi QUI) e lo farò anche questa volta”.

Conclude il sindaco, Ugo Frascherelli: “Si tratta di un tema che abbiamo già affrontato: la provincia, ente ormai mutilato sotto tanti aspetti, non ha le risorse economiche per sostenere la propria partecipazione in TPL, quindi ha offerto le proprie quote ai Comuni, ma oggi, con le difficoltà economiche che ci sono, chi ha i fondi di bilancio per rilevarle? A parte il fatto che TPL che una Srl quindi in realtà, dal punto di vista giuridico, è già una società privata, vi invito a riflettere su questo aspetto: l’idea non è quella di porla su libero mercato, ma di risanare i conti. Quindi, in teoria, se ci fosse un soggetto pubblico, economicamente virtuoso, in grado di sostenerne i costi, potrebbe entrare nell’azienda”.

Alberto Sgarlato

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