“L’azienda non ha considerato i 114 lavoratori in cassa integrazione” afferma Lorenzo Ferraro della Fiom-Cgil. La notizia arrivata ieri circa l’avvio delle pratiche di mobilità per 114 lavoratori – 80 su Genova e 34 su Villanova – ha scatenato l’immediata reazione, non solo dei sindacati, ma anche della Regione (vedi articolo).
Timore ed indignazione da parte dei lavoratori che, ancora una volta, non sono stati informati preventivamente di quanto l’azienda aveva deciso.
Continua Ferraro: “L’azienda, quando era stato presentato il Piano Industriale aveva parlato di cessione della proprietà intellettuale del P 180 e della cessione per del ramo motori. Aveva anche rappresentato che non vi sarebbero stati esuberi, non prendendo in considerazione, però i 114 cassaintegrati. Per noi, erano e sono lavoratori Piaggio e devono essere reintegrati o in Laerh o in azienda. La Regione era presente quando era stato presentato il Piano Industriale, quindi non credo che per loro sia stato un fulmine a ciel sereno”.
Domani un incontro in Unione Industriali per discutere la procedura di mobilità in attesa dell’incontro al Mise fissato per il prossimo 19 marzo.
Conclude Ferraro: “Domani il primo passo per capire l’intenzione dell’azienda e valutare se si tratta di mobilità volontaria e quindi con la possibilità per i lavoratori di decidere di essere liquidati con una somma di denaro e uscire da Piaggio e da una situazione che li sta logorando, o se si tratta di altro tipo di mobilità, ipotesi sulla quale non possiamo concordare”.