Politica - 14 marzo 2018, 10:00

Post contro la memoria di Rosy Guarnieri, la Lega di Albenga: "Vergognoso sciacallaggio mediatico"

Il capogruppo Porro: "La Matikj chieda immediatamente scusa e si dimetta da presidente del 'Comitato per gli immigrati e contro ogni forma di discriminazione'"

"Cariche di pregiudizio, odio e superficialità le vergognose parole pubblicate sui social network da Aleksandra Matikj, Presidente del ‘comitato per gli immigrati e contro ogni forma di discriminazione’, per la morte di Rosy Guarnieri a seguito di una atroce malattia durata diversi mesi. L’autrice del post, che manca di rispetto per i vivi e per i morti, ha perso un’ottima occasione per tacere" commenta Cristina Porro, capogruppo delle Lega Nord all'interno del Comune di Albenga. 

"Deplorevole  il riferimento della Matikj al veleno che Rosy avrebbe sputato ogni giorno in Liguria contro gli immigrati. Matikj dovrebbe informarsi meglio e studiare di più, prima di parlare a sproposito: le cronache nazionali e locali sono manifesta ed evidente testimonianza che Rosy Guarnieri era tutto fuorché razzista. E nulla aveva contro immigrati o extracomunitari regolari, né contro chi professava religioni diverse dalla sua, come hanno confermato le parole di stima della comunità islamica albenganese degli ultimi giorni. Da buona amministratrice della res publica, Rosy chiedeva regole certe nei flussi e rispetto delle leggi italiane, con tolleranza zero per chi delinque, a prescindere dalla sua origine". 

"Rosy Guarnieri non solo aveva partecipato da primo cittadino all’inaugurazione di un centro della comunità islamica locale, aveva anche accettato di inserire la carne halal nel menu dei bimbi nelle mense scolastiche, affinché non vi fosse alcuna discriminazione - conclude la Porro - È vergognoso che chi parla in questo modo possa rappresentare gli immigrati in Liguria. La Sezione Lega di Albenga e delle Valli Ingaune chiede le immediate dimissioni di questa persona che, di fronte alla morte, ha fatto del vile sciacallaggio mediatico".

c.s.