Politica - 14 marzo 2018, 23:46

Nicola Seppone (Capogruppo di minoranza 100% Pietra): "Pietra chiama, l’amministrazione Valeriani dorme"

Seppone analizza ed evidenzia alcuni problemi ed afferma: "Altri problemi verranno presentati in futuro e l’aspettativa è quella di ottenere una risposta chiara e risolutiva per il bene di Pietra Ligure

"Mai come in questi ultimi mesi possiamo (tristemente) notare una Pietra Ligure spoglia, priva di personalità e, in alcuni angoli della città , quasi abbandonata." tuona Nicola Seppone (Capogruppo di minoranza 100% Pietra).

Precisa in una nota i problemi riscontrati nella cittadina:"Il punteruolo rosso, a causa della sua intrinseca natura, ha contribuito a depauperare il patrimonio naturale ed iconico della nostra città (pensiamo al lungomare). Ma al punteruolo rosso, certamente, non possiamo imputare l’inerzia che sembra regnare sovrana quando si tratta di prendere delle decisioni, di portare a termine delle opere necessarie o, molto semplicemente, di vigilare attentamente sul territorio."

Precisa Seppone: "Questa premessa, composta da parole apparentemente vuote e prive di significato, acquista senso e valore grazie ai casi concreti: problemi reali e quotidiani che porterò all’attenzione del prossimo Consiglio comunale. Andiamo al sodo, dunque:

- Via Genova: una strada tanto frequentata quanto ridotta male: asfalto a tratti dissestato, buche, assenza di marciapiedi e, ciliegina sulla torta, abusata spesso e volentieri da autobus di comitive che sostano all’interno di aree (della stessa via) interdette, mettendo a rischio il passaggio in sicurezza degli altri mezzi e pedoni. Non si possono apprezzare, in questi anni di amministrazione Valeriani, lavori atti a porre rimedio a questa situazione. Per questo motivo chiedo all’amministrazione di intervenire al più presto (manca un anno alla fine del mandato), anche perché i cittadini hanno il diritto di poter percorrere le strade della città in totale sicurezza: se una signora passa in bicicletta in via Genova deve poterlo fare senza dover effettuare uno slalom tra le buche. Peraltro, questo discorso sulla sicurezza delle strade comunali andrebbe esteso per analogia a tutte le altre vie che versano nelle stesse condizioni (e non sono poche).

- Via XXV Aprile aspetta le sue opere: correva l’anno 2014 (il 14 febbraio, per la precisione) e tra l’amministrazione comunale e un privato veniva stipulata, di fronte ad un notaio, una convenzione volta a definire la valorizzazione della grande area nei pressi di via XXV Aprile (a ponente, lungo la via Aurelia) attraverso la realizzazione di un intervento edilizio ed annesse opere di urbanizzazione. Oggi, 14 marzo 2018, si vedono le opere del privato ma di quelle pubbliche - quelle che interessano alla cittadinanza - non c’è nessuna traccia. La Convenzione parla chiaro: ci sono tempistiche da rispettare e clausole da far valere a suon di fidejussioni poste a garanzia in caso di inadempimenti. Perché, in merito a questo stallo, l’amministrazione non si è ancora mossa per far valere le proprie ragioni? Citando il testo della convenzione, infatti, si desume che: “l titolare del permesso di costruire si obbliga (...)a completare e rendere agibili le opere di urbanizzazione di cui al precedente articolo entro e non oltre 36 mesidalla data del rilascio del Permesso di Costruire”. E la data di rilascio del Permesso di Costruire risulta bene dagli atti: era il 27 marzo 2014.

- Cassonetti per la raccolta differenziata “volanti”, in barba alle regole: quando si parla di raccolta differenziata Pietra è da sempre in prima linea. Infatti, la nostra città - in questo senso - è stata quasi pionieristica. Ma vi stupirà sapere che c’è anche un regolamento comunale che impone ai condomini di posizionare i cassonetti all’interno di idonee aree ecologiche; quindi non in mezzo alla strada, rendendo anche esteticamente spregevole una particolare zona. Così, mentre alcuni cittadini investono denaro per mettersi diligentemente in regola, predisponendo le apposite aree ecologiche, altri, non curanti del regolamento del suolo pubblico, lasciano i cassonetti “in mezzo alla strada” (vedi foto allegate alla mozione). Anche qui: perché l’amministrazione non interviene per far rispettare il regolamento approvato dal Consiglio comunale? Non è forse scorretto, in questo senso, far figli e figliastri? Le regole devono valere per tutti o, a questo punto, per nessuno.

Conclude Seppone: "Questi sono soltanto alcuni dei problemi irrisolti che verranno sottoposti all’attenzione dell’amministrazione Valeriani nel prossimo Consiglio. Altri ne verranno presentati in futuro e l’aspettativa è quella di ottenere una risposta chiara e risolutiva per il bene di Pietra Ligure"

Rg