Sanità - 08 marzo 2018, 14:24

“Informati prima di vaccinare tuo figlio”: cartelli affissi a Savona. Il pediatra Cohen: "Il vaccino ha salvato tante vite e debellato malattie"

Il cartellone della Comilva affisso in via Vittime di Brescia invita le famiglie a informarsi prima del vaccino ai figli a pochi giorni dalla scadenza dell’invio della certificazione obbligatoria alle scuole

A due giorni dalla scadenza del termine per la presentazione alle segreterie scolastiche del certificato di vaccinazione, a Savona in via vittime di Brescia, è stato affisso, nella zona del servizio comunale, un cartellone della Comilva (coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni) il quale recita: “Vaccinarsi è un’azione volontaria non esente da rischi. Informati prima di vaccinare tuo figlio”.

La situazione savonese non è tra le più limpide in quanto molte famiglie degli studenti dai 6 ai 16 anni non hanno ancora vaccinato i propri figli e nel caso non presentino il tutto entro sabato (almeno l’autocertificazione e una lettera della Regione che dimostra di aver preso un appuntamento) non verranno accettati a scuola oltre al pagamento di una sanzione. 

Il dottor Amnon Cohen, primario del reparto pediatria dell’ospedale San Paolo di Savona, da sempre è schierato a favore dei vaccini e in diverse occasioni ha organizzato incontri su questo tema: “Il vaccino è stata l’invenzione più importante, se pensiamo alle patologie infettive che colpivano anche solo 50 anni fa come la difterite, il tetano, la pertosse solo a pensare a quello, al fatto che siano state debellate, con questo tipo di approccio alla profilassi, di prevenzione, basta quello, e non è poco, per farne capire l’importanza.   

Molti gruppi che non hanno a che fare con la medicina dicono che non bisogna vaccinarsi per questo, non esiste più la memoria storica, loro lavorano sulla pancia della gente, con le paure e l’ignoranza in materia e riescono ad attecchire in certi ambienti - continua Cohen - Ci sono molti morbilli sempre più aggressivi, si deve parlare di medicina dati alla mano, non esiste democrazia in questo senso, la legge italiana prevede infatti la vaccinazione obbligatoria”.

“E non bisogna preoccuparsi - conclude il primario - il nostro sistema immunitario è abituato ad affrontare questo tipo di cura. Raggiungere il fatto di essere diventato obbligatorio e come se fosse una sconfitta perché significa che non siamo riusciti a spiegare per bene la problematica, è giusto che la gente capisca e si metta in coda per farlo”.

“La vaccinazione come tutti i farmaci non è esente da rischi - spiega il direttore generale dell’Asl 2 Eugenio Porfido - non vi è dubbio però che i benefici siano stati dimostrati ripetutamente”. 

“La somministrazione di più vaccini non conta, la stimolazione l’abbiamo continuamente, non modifica e cambia tutto ciò. Il rischio non è legato al numero dei vaccini, il concetto dell’informazione è comunque un obbligo etico” conclude Porfido.

Luciano Parodi