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Attualità | 07 marzo 2018, 16:48

Sciopero generale per i diritti della donna sul lavoro: possibili disagi per i trasporti

Giovedì 8 marzo 2018 i treni potranno subire ritardi, cancellazioni o variazioni per uno sciopero nazionale del trasporto ferroviario indetto secondo il seguente orario • RFI, Tronitalia, NTV, Trenord, TPER- dalle ore 00.00 alle ore 21.00 di giovedi 8.

Sciopero generale per i diritti della donna sul lavoro: possibili disagi per i trasporti

È stato indetto per domani, giovedì 8 marzo uno sciopero generale che toccherà anche il trasporto pubblico.

Possibili disagi su bus, treni e aerei.

In occasione della festa della donna le lavoratrici si fermano per una presa di coscienza contro la violenza maschile. Uno sciopero che ha lo scopo, inoltre, di denunciare il dato relativo alle molestie sessuali sul lavoro così come proclamato dai Sindacati unitari di base.

Per quel che riguarda il trasporto ferroviario:

Giovedì 8 marzo 2018 i treni potranno subire ritardi, cancellazioni o variazioni per uno sciopero nazionale del trasporto ferroviario indetto secondo il seguente orario dalle ore 00.00 alle ore 21.00 di giovedi 8.

Per i treni a lunga percorrenza è stato predisposto un apposito programma che comprende e integra i servizi essenziali previsti in caso di sciopero.  

Per tutti i treni regionali saranno garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali nelle fasce orarie 6.00 -  9.00 e 18.00 - 21.00.

Trenitalia prevede inoltre l'effettuazione di ulteriori servizi, con particolare attenzione alle relazioni a maggiore traffico viaggiatori.

L'agitazione sindacale potrà comportare ulteriori  modifiche al servizio anche prima dell'inizio e dopo la sua conclusione. Sarà possibile seguire la circolazione in tempo reale sulle App delle Imprese di Trasporto.

Lo sciopero proclamato è volto a sensibilizzare su tematiche relative alla violenza sulle donne con particolare riferimento a quelle subite sul posto di lavoro o delle discriminazioni in questo settore.

Si legge nella nota: “Non sei la sola a subire violenze psicologiche, fisiche, sessuali, ricatti, molestie da padroni, capi, capetti o all’interno della famiglia. Non sei la sola ad essere pagata meno del tuo collega maschio. Non sei la sola a non poter condividere il tuo lavoro di cura di figli o anziani e malati.”

Ed ancora: “Pretendi rispetto e uguaglianza sul tuo posto di lavoro, opponiti a ogni forma di violenza contro di te e contro le tue colleghe, cambia il rapporto tra i generi. Noi siamo con te. Per respingere violenza e discriminazione di genere dobbiamo liberarci dallo sfruttamento e dalla precarietà nel lavoro, prendere parola ed organizzarci.

Per:

- essere autonome economicamente e cancellare la precarietà del lavoro

- esercitare il diritto garantito, a parole, dai contratti di conciliare il lavoro retribuito con il lavoro di cura non retribuito

- non essere obbligate a lavorare in orari incompatibili, di notte, di domenica

- ridurre l’orario di lavoro a parità di salario, per esigenze di conciliazione;

- parità di salari tra donne e uomini a partire dal tuo posto di lavoro;

- reddito di autodeterminazione, per le donne precarie che hanno subito violenza, indennità di maternità universale, servizi gratuiti per chi ha redditi bassi;

- lotta alla legge Fornero che ha penalizzato soprattutto le donne, lotta alle molestie e alla discriminazione sul lavoro, diritto alla casa come spazio primario di vita;

- diritto alla genitorialità per uomini e donne, anche attraverso una buona legge sulla paternità obbligatoria.

Mara Cacace

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