Politica - 06 marzo 2018, 09:29

Anna Giacobbe commenta il risultato elettorale: "Una sconfitta. Non abbiamo coinvolto nella trasformazione la società"

"Il Pd si è fatto sempre meno partito, ma il Movimento Cinque stelle si è fatto sempre più “partito”, da movimento a forza che si candida a governare: come lo vedremo (forse)."

Anna Giacobbe commenta il risultato elettorale: "Parto dal ringraziare chi si è impegnato nella campagna elettorale, chi ha votato Pd, chi lo ha fatto anche con sofferenza (in tanti me lo hanno detto), per convinzione politica, o come ultima spiaggia o per stima personale".

"Si chiama sconfitta, naturalmente. Ma è sconfitta non solo di una lista, di un partito in una competizione elettorale. Nessun diverso approccio alla campagna elettorale, nessuna mossa tattica, nessun colpo di teatro, e neppure un altro metodo di selezione delle candidature, avrebbe modificato sostanzialmente il risultato: neanche le persone sono state, siamo stati, “valore aggiunto”, se non in qualche isolato caso. Perché sono processi profondi che hanno portato a questo risultato, è una crisi di proposta politica e di gruppi dirigenti". 

"L’azione di governo, i suoi stessi risultati, non sono stati percepiti dalla gran parte delle persone come tali, come risposta ad un malessere non solo materiale di tanti: soprattutto di chi sta peggio, o comunque peggio di prima. I tentativi di rompere incrostazioni e rendite di posizione che in questi anni sono stati realizzati hanno avuto uno stampo “dirigista”, che non ha coinvolto in una trasformazione vera la società e le sue espressioni: per questo rimane solo la reazione negativa di quei poteri o rendite".

"L’altalena di alti e bassi nel consenso, che in pochi anni ha portato il Pd prima a crescere e poi sostanzialmente a dimezzarsi, ha rappresentato un fenomeno “alla superficie” di qualcosa che sta in processi economico/finanziari, sociali degli assetti del potere, che non riguardano certo solo l’Italia. Inoltre, le ragioni del mutato quadro politico non possono essere ricercate nella “crisi dei partiti”. Il Pd si è fatto sempre meno partito, ma il Movimento Cinque stelle si è fatto sempre più “partito”, da movimento a forza che si candida a governare: come lo vedremo (forse). Tutta la sinistra è spiazzata: divisa o unita, come ci hanno dimostrato le comunali a Genova". 

"Non penso che abbiamo sbagliato tutto. Ma l’opinione dell’elettorato non lascia margini di ambiguità. E ci si devono fare i conti. Ci sarà il tempo di analisi meno superficiale e di decisioni che siano conseguenti - conclude la Giacobbe - La consapevolezza è l’unico modo per non vivere questo dopo voto solo con amarezza".

Redazione