La sezione di Savona dell'associazione archeosofica presenta un incontro ad ingresso libero per sabato 24 febbraio 2018 alle ore 17.30, presso la propria sede in corso Tardy e Benech 41/43 rosso.
Si concluderà così il ciclo dedicato alle Donne Scomode con l'incontro intitolato: "Anna Caterina Emmerich".
Parlando di donne spesso le si associa a qualità speciali come il sesto senso, l’intuizione , pronostici, e probabilmente tutto questo si basa spesso più sullo spirito di osservazione femminile che non si lascia sfuggire quasi nulla, piuttosto che su carismi, ma è diverso quando ad emergere sono vere e proprie caratteristiche “straordinarie” della coscienza. Quando è una donna a fare tutto questo, risulta spesso scomoda per il suo tempo e talvolta anche a distanza, si dubita della personalità sana e si cerca la contraddizione per screditarne l’operato. È il caso di Anna Caterina Emmerich, la mistica tedesca di Dulmen che scardina con la sua esistenza, molti schemi del suo tempo e soprattutto quelli di Oggi. Perché dire questo, a 14 anni dalla sua Beatificazione ? Perché ciò che testimoniò con la sua vita non fu solo una adesione alla morale cristiana impeccabile, ma anche la necessità e la possibilità di uno sviluppo superiore della coscienza che non conosce ostacoli, come la resistenza di un corpo stanco o afflitto da qualche pena, o la resistenza di un animo rattristato dai dispiaceri per ragioni effimere. Questi non sono freni che hanno impedito ad una donna come lei di indagare i misteri della Fede e dello Spirito con animo vigile, di conoscere e osservare con l’occhio interiore luoghi e fatti lontani nel tempo e nello spazio, il suo zelo morale e dedizione alla perfettibilità umana l’hanno portata a sorvolare le più alte vette spirituali, a sviluppare carismi speciali come visioni e profezie, bilocazioni levitazione ricordo di passate esistenze. E’ lei stessa a dirci: “ molti hanno paura di conoscere la verità dell’esistenza di un mondo migliore e più alto , hanno il timore di elevarsi sul mondo della carne e non vogliono credere”.