Non passa in consiglio comunale ad Albenga la proposta di intitolare una via a Giuseppina Ghersi.
La proposta era stata avanzata dai consiglieri di Forza Italia Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone dopo l’iniziativa di Noli (LEGGI ARTICOLO) che afferma: “Purtroppo il partito democratico di Albenga, contro la proposta mia e di Ginetta Perrone, ha deciso di non intitolare una via di Albenga alla povera Giuseppina Ghersi, la ragazzina tredicenne violentata e uccisa nel 1945 da tre partigiani comunisti, motivando questa scelta per evitare “un vero insulto agli albenganesi”. Vi prego di andare a leggere la storia di questa vicenda che la sinistra vorrebbe negare, mettendo in dubbio le fonti storiche.”
Dopo un infuocato botta e risposta tra minoranza e opposizione conclude e smorza i toni (e le affermazioni colorite e minacce di querela tra i consiglieri Ginetta Perrone e Manlio Boscaglia) affermando: “Siamo tutti d’accordo che gli atti di violenza vadano condannati, ma credo che oggi la vicenda di questa ragazzina si stia strumentalizzando a fini politici e credo questo sia assolutamente fuori luogo.”
Anche l’assessore Mariangelo Vio e la consigliera del Pd Emanuela Guerra hanno voluto precisare: “Pur condannando ogni forma di violenza crediamo che ci siano altri martiri che meriterebbero una intitolazione e non basterebbero le vie di Albenga per ricordare tutti i partigiani e gli eroi caduti in quel periodo storico. Strumentalizzare la vicenda di Giuseppina Ghersi per scopi politici è deprecabile”.
Presente in sala consigliare anche una nutrita delegazione dell’Anpi di Albenga e Leca che ha affidato all’Assessore Vespo la lettura di una lettera aperta per manifestare il loro pensiero.
Le Sezioni Anpi di Albenga e Leca e l’Associazione Fischia il Vento oggi ringraziano l’Amministrazione Comunale di Albenga e affermano: “Sulla vicenda Ghersi è risultato evidente il tentativo strumentale di usare il sangue di quella povera ragazza per alimentare una campagna anti/resistenza - il consigliere Ciangherotti nella sua prolusione ha dichiarato letteralmente “uccisa dai partigiani“ - e la proposta è stata respinta con i soli voti a sostegno di tre consiglieri; circa la modifica del regolamento la norma che prevede il rifiuto della concessione di uso a forze che non riconoscono i valori Costituzionali di Antifascismo, Antiterrorismo e Antirazzismo, è passata a larga maggioranza. Non c’è retorica dietro queste scelte, ma la consapevolezza che bisogna rinnovare un patto sui valori fondanti della nostra Comunità, conquistati dai tanti ragazzi che a partire dal 1943 hanno dato la vita sulle nostre montagne per riconquistare all’Italia libertà e dignità".
Concludono con un invito per domenica 18 alle ore 9.30 a Curenna, Vendone, davanti al Cippo che ricorda Felice Cascione chiedendo la partecipazione anche dei candidati Parlamentari di ogni partito affinché in quel luogo solenne rinnovino un Patto Antifascista con i propri elettori, di qualunque colore essi siano.