Da anni il Comune di Finale Ligure (e in particolar modo il vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali Clara Brichetto) ambiva a realizzare quello che viene comunemente chiamato "bar sociale", cioè un progetto di integrazione nel quale possono trovare un ingresso nel mondo del lavoro alcune categorie di giovani "a rischio" (poi vedremo quali nel corso dell'articolo).
Adesso il bar sociale è diventato realtà e troverà posto nel plesso di Santa Caterina a Finalborgo. L'incarico è stato affidato all'Anffas di Albenga mediante una convenzione in regime di co-progettazione. Essa a sua volta si appoggia alla cooperativa sociale Jobel. Stamattina, nella sala consiliare di via Tommaso Pertica a Finalmarina, è avvenuta la presentazione ufficiale dell'assegnazione del bando.
Il progetto vedrà coinvolti 20 soggetti nelle seguenti attività: formazione, orientamento e stage per alcuni studenti diversamente abili dell'Istituto Alberghiero di Finale Ligure; attività riabilitative/abilitative di terapia occupazionale per coloro che sono usciti dal canale scolastico senza possibilità di collocazione lavorativa, ma funzionalmente abili per svolgere piccoli lavori; inserimenti socio-occupazionali per soggetti con bisogni speciali; creazione di uno spazio laboratoriale al fine dell'inserimento futuro in aziende territoriali.
Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte: Luca Ansaldo (presidente Anffas Albenga), il sindaco Ugo Frascherelli, il vicesindaco Clara Brichetto e Alessandro Giulla (cooperativa Jobel). Presenti tra il pubblico i ragazzi dello SPRAR.
Spiega il vicesindaco Brichetto: "SPRAR, bar sociale, asilo Alzheimer, sono tre importanti progetti che abbiamo portato avanti tra mille difficoltà. Volevamo un bar bello e in un luogo suggestivo, non un posto qualsiasi, ma un punto di incontro nel quale si sta bene. Vogliamo creare un vero inserimento lavorativo e che questi ragazzi con difficoltà possano poi trovare anche altre strade". Poi la vicesindaco ha ringraziato la ditta Formento che ha fornito gli spazi.
"Nonunomeno è il nome di un progetto sperimentale nato nel 2013, avviato ad Alassio e portato avanti nel 2014 con la cooperativa Jobel - commenta Ansaldo, presidente di Anffas Albenga - Sono ragazzi che frequentano corsi di scuola superiore con disabilità medio-gravi che riescono a sviluppare una autonomia e vivere un ruolo adulto nella società".
Prosegue Giulla della cooperativa Jobel: "Sociale e impresa non sono in contrasto tra loro, qui c'è un'idea ben precisa di progetto, vogliamo offrire un servizio di alto livello e di qualità. Il tutto senza trascurare l'impatto terapeutico, forte per il giovane e a bassissimo costo per la società. Si tratta di un drastico cambio di paradigma. Dimostreremo come il concetto di normalità sia qualcosa di soggettivo".
"Mi riallaccio a quanto espresso da Giulla per sottolineare che il concetto di impresa, di sociale, di cultura, di condivisione possono convivere - chiosa il sindaco Frascherelli - Lo abbiamo già dimostrato con il cinema, lo dimostreremo ancora con questo progetto".
Il presidente Ansaldo ha poi testimoniato che nell'analogo progetto condotto sopra la biblioteca di Alassio sono ruotati oltre 130 ragazzi, talvolta fino a 35 contemporaneamente impegnati nella struttura. Infine, il sindaco Frascherelli ha ribadito che il bar sociale era uno dei punti chiave nel programma della attuale amministrazione.
Fondamentale, da parte del Comune, è risultato essere l'impegno del dirigente Achille Maccapani, segretario generale e responsabile del settore sociale, che ha svolto un ruolo chiave nell'iter burocratico del progetto seguendo in prima persona tutta la pratica, dall'inizio alla fine.
L'apertura è prevista (salvo ritardi dell'ultimo minuto) per Pasqua. Mentre ad Albenga in via Dalmazia, l'apertura avverrà tra circa tre mesi, sempre a cura della stessa gestione (Anffas e Jobel). Inoltre il bar sociale finalese avrà gli spazi necessari per eventi culturali, musicali, letterali, teatrali.