768 persone in 15 giorni hanno firmato la petizione per ripristinare la viabilità nella zona del Soccorso, petizione che è stata depositata stamattina in Comune a Pietra Ligure.
"Da 4 mesi stiamo zigzagando per raggiungere le nostre abitazioni o i nostri parenti e conoscenti, percorrendo 1 km in più al giorno per una sola volta. Facendo i conti si è trattato di 120 km in più, e di 240 km a testa per chi ha fatto il percorso due volte al giorno. Solamente in via San Francesco ci sono un centinaio di edifici - commentano i promotori dell'iniziativa - Moltiplichiamo per almeno 4 persone a edificio? La piazza è stata inaugurata ormai il 31 Dicembre 2017, e, nonostante il Consiglio Comunale del 31 gennaio abbia tenuto conto della mobilitazione popolare e abbia deliberato nuovamente di ripristinare la viabilità, ad oggi Via Ghirardi è ancora chiusa".
"La cartellonistica non ancora arrivata, si dice. Ciò dimostra che non era nemmeno stata ordinata perché vi era la volontà di imporre un’area pedonale senza nemmeno un atto ufficiale. Con le nostre firme vogliamo testimoniare , anche di fronte alle future amministrazioni, la nostra contrarietà a progetti di viabilità che prevarichino sui diritti dei cittadini - proseguono - Quando si vuole modificare il traffico in una zona, bisogna prima analizzare i ritmi, i flussi, le esigenze di chi ci risiede e lavora, deducendone valutazioni urbanistiche ma anche antropologiche sulle necessità e le abitudini di vita dei residenti e degli utilizzatori".
"Bisogna prima pianificare e realizzare soluzioni alternative che facilitino la mobilità degli utenti creando un nuovo, migliore equilibrio. Bisogna ascoltare la cittadinanza ed intervenire con ponderazione e lungimiranza per evitare sconcerto e caos. Non era necessario fare una sperimentazione “sul campo” per capire che la strettissima via Maglio è una soluzione intricata e tortuosa per raggiungere Viale della Repubblica e per capire che Via Soccorso e Via Ghirardi sono percorse quotidianamente da centinaia e centinaia di auto che si sarebbero trovate davanti a una interruzione che avrebbe causato seri problemi di disorientamento".
"Se nei 30 anni passati non si è provveduto a progettare alternative di viabilità approfittando delle varie costruzioni e ristrutturazioni edilizie che si sono nel tempo accordate in Via del Soccorso o in Via Ghirardi, il peso della pedonalizzazione non deve oggi frettolosamente ricadere sulla vivibilità e mobilità degli abitanti e degli utilizzatori del quartiere, tanto meno sull’economia dei commercianti che vi operano. Abbiamo ricevuto due lettere di basso livello e di grande disprezzo nei nostri confronti, firmate da nomi di fantasia e da un Pinco Pallino. Non ce ne curiamo, perché chi non ha il coraggio di metterci il suo vero nome è solo un vigliacco - concludono - Noi ci mettiamo la faccia, la firma, l’indirizzo. Noi non abbiamo paura, siamo cittadini, non sudditi".