Attualità - 09 febbraio 2018, 11:48

La CISL FP lancia l'offensiva in Tribunale ed una raccolta firme su "change.org”

La Cisl-Fp si appresta ad aprire un contenzioso giudiziario per contestare i tempi di erogazione del Trattamento di fine rapporto, penalizzanti per i dipendenti pubblici.

Con una serie di cause pilota,  anche in Liguria,  la Cisl punta ad ottenere l’equiparazione dei tempi di pagamento del Tfr tra pubblico e privato. L’obiettivo della Federazione dei Lavoratori Pubblici  della CISL  è quello di sollevare il giudizio di legittimità costituzionale sulle norme vigenti.

Ad oggi, in base alle ragioni che hanno determinato la cessazione del rapporto di lavoro, sono previsti diversi tempi di attesa per l'erogazione del trattamento: si va da un minimo di 105 giorni, in caso di decesso o inabilità del lavoratore, ad un massimo di oltre 2 anni per casi come la pensione anticipata. Mediamente più rapido, invece, il pagamento del Tfr nel settore privato: nel Terziario deve essere erogato entro 30 giorni, nel commercio i tempi si allungano di 15, portando il pagamento entro 45 giorni, solo per citare due esempi.

Erogarlo dopo oltre 2 anni blocca interi progetti di #vita, impedisce che queste risorse siano destinate al sostegno della #famiglia o al pagamento di spese impreviste.

Più volte abbiamo portato all’attenzione  la necessità di rimettere mano ad una normativa che alimenta una disparità ingiustificata, oltre che illogica: stiamo parlando di soldi che le lavoratrici e i lavoratori accantonano durante la propria vita lavorativa.

Pertanto la CISL FP, oltre ad adire le vie legali,  al fine di ottenere un pronunciamento della Corte Costituzionale su una normativa che nega il principio di eguaglianza dell’art.2 della Costituzione e l’art. 36, lancia questa raccolta firme  su www.change.org (https://www.change.org/p/presidente-del-consiglio-dei-ministri-equiparare-i-tempi-di-erogazione-del-tfr-tra-settore-pubblico-e-privato)  con l’obiettivo di sensibilizzare la Presidenza del Consiglio dei Ministri; la Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato; i Segretari e i rappresentanti dei principali Partiti e Movimenti politici; infine, i capigruppo alla Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, affinché trovino una soluzione per questa odiosa disparità di trattamento! E l'iniziativa sta raccogliendo notevoli consensi, circa 7000 sottoscrizioni in meno di 24 ore.

cs