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Eventi | 05 febbraio 2018, 15:18

La storia del teatro Chiabrera di Savona in un libro

Presentazione l'8 febbraio a cura dell'Associazione Aiolfi

La storia del teatro Chiabrera di Savona in un libro

Si terrà l'8 febbraio alle ore 16, presso la Sala Mostre del palazzo della provincia, a cura dell'associazione culturale Aiolfi, la presentazione del libro: "Matteo Paoletti, Savona e la sua scena - Il Teatro Chiabrera tra Risorgimento e Unità (1853-1883)"

Appendice: Il bordereau di Gerolamo Tortarolo edizione a cura di Claudio Paolocci. Quaderni Franzoniani, XX (2007) [2017], pp. 208, ill.

Inaugurato nel 1853 con un sontuoso allestimento dell'Attila di Giuseppe Verdi, il Teatro Chiabrera realizza l'ambizione dei ceti egemoni savonesi di vedersi rappresentati – dopo una lunga e sospirata attesa – in una sala teatrale adeguata alle proprie aspirazioni. Giudicata insufficiente fin dai primi anni della Restaurazione l'antica scena del Teatro Sacco, a ridosso dell'unità nazionale la terza città del Regno di Sardegna è finalmente in grado di competere con Genova e Torino grazie a un teatro moderno, posizionato al di fuori delle mura storiche, in uno snodo cruciale tra l'intricato reticolo della città vecchia e gli ampi viali ortogonali dei nuovi quartieri.

Subito la memorialistica post-unitaria elegge il Chiabrera a emblema del preteso “risveglio” industriale, civile e morale della Liguria durante il Risorgimento. Ma è davvero andata così?

Facendo dialogare fonti in larga parte inedite con aggiornate pubblicazioni di storia moderna, economica e teatrale, questo libro restituisce un affresco molto più problematico. Punto di partenza è il registro compilato dal “controllore del teatro” Gerolamo Tortarolo, recentemente donato alla Biblioteca Franzoniana di Genova e qui pubblicato integralmente. Il manoscritto riporta una sintesi degli incassi serali e permette di analizzare l'andamento finanziario delle stagioni teatrali in un periodo cruciale per la storia di Savona, che grazie all'inaugurazione dei collegamenti ferroviari con Genova e Torino si trasforma da piazza teatrale depressa in centro attraente per la circuitazione delle compagnie.

 

Tra primedonne e grandi attori, clamorosi tumulti e rovesci di fortuna, le vicende del Chiabrera sono ricostruite dalle origini fino al 1883, anno in cui il Comune acquista i palchi privati e ne abbatte una parte per creare un loggione. Si chiude un'epoca: da emblema della società di antico regime, il teatro diventa una struttura pubblica capace di rispondere alle esigenze di cultura e spettacolo di un pubblico significativamente allargatosi verso il basso.

 

Matteo Paoletti: Dottore di ricerca in Storia del Teatro, collabora con l'Università di Genova. Si occupa di impresariato, teatro lirico e regia tra Otto e Novecento. Ha pubblicato diversi saggi su Giorgio Strehler, la monografia Mascagni, Mocchi Sonzogno. La Società Teatrale Internazionale (1908-1931) e i suoi protagonisti (Bologna, Alma Mater Studiorum, 2015) e ha curato il volume Teatro della Tosse. Quarant'anni di... (Genova, Sagep, 2015). Nel 2012 è stato premiato da «Sipario» come miglior critico d'opera italiano under 35.

c.s.

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