Attualità - 27 gennaio 2018, 18:54

Calice Ligure celebra il ricordo dello storico presidente ANPI Giancarlo Sena

Ottimi numeri in termini di pubblico per la proiezione del documentario "Vi presento Cravarezza"

Sala polifunzionale letteralmente gremita, oggi pomeriggio in frazione Santa Libera a Calice Ligure, per festeggiare, tutti insieme, una Giornata della Memoria un po’ diversa: senza inni, sfilate politiche o celebrazioni solenni, ma ascoltando quelle storie, proprio quelle che meritano memoria, appunto, dalla viva voce di chi le ha raccontate.

È stato infatti proiettato il documentario sulla vita di Giancarlo Sena, intitolato “Vi racconto Cravarezza”, realizzato dal regista Teo De Luigi.

Abbiamo chiesto a De Luigi: come è nato questo progetto?

“Non è un progetto, ma potrebbe diventarlo da oggi. Il tentativo era quello di trasformare le occasioni rituali che riguardano la memoria, in particolar modo della lotta partigiana, per farle diventare momenti di racconto, non di cerimonia. Lo dico da tempo, e forse sta iniziando a cambiare qualcosa, seppur già tardi: troppo spesso il 25 aprile o la Giornata della Memoria diventano soltanto rituali celebrativi, ma bisogna trasformare tutto ciò in un momento nel quale si vive un racconto collettivo. Nel tempo andato nelle nostre campagne o nei nostri paesi si faceva quasi quotidianamente in diversi luoghi di ritrovo, nei quali si condividevano storie ed esperienze tutti insieme. Oggi ci si ritrova solo in queste occasioni ufficiali, quindi rendiamole vive”.

De Luigi spende poi due parole su Giancarlo Sena, storico presidente dell’ANPI Calicese:

“Sena era delizioso, aveva molto da raccontare ed era sempre disponibile a farlo. Mi sono fatto accompagnare con il suo fuoristrada a Cravarezza, per rivivere gli abitanti, i prodotti, la scuola, la chiesa che lui ha ristrutturato, pur essendo ateo, perché la riteneva un importante dato culturale, una questione di rispetto che andava oltre i partiti e gli schieramenti. Tutto è avvenuto in maniera spontanea, con il supporto delle poesie e dei canti di Walter Decia, di grande valore artistico. Spero che da oggi nasceranno altre occasioni sulle persone reali che hanno vissuto quella storia che noi portiamo dentro”.

A questo punto è legittimo chiedere al regista se ci sono altri progetti analoghi:

“Certamente sì, ci sono diverse persone che fino a oggi non hanno mai parlato ma hanno vissuto: ci sono diversi fatti di cui nessuno ha parlato e ci sono persone che si sono messe a disposizione per raccontarli”.

De Luigi è uomo di poche parole, ma molto chiare e dirette. Ogni sua frase è come se fosse un “haiku”, una di quelle stringate poesie giapponesi nelle quali il vissuto, la sensibilità, l’emozione e  il lirismo si stemperano tra loro. 

Alberto Sgarlato