Continua il lavoro lento e sistematico di riorganizzazione della Diocesi di Albenga e Imperia posta in essere dal Vescovo Borghetti.
Un incarico particolarmente complesso non soltanto dal punto di vista “spirituale” ed organizzativo, ma anche da un punto di vista più strettamente pratico.
Conti e bilanci nei quali si parlava di circa 4 milioni di euro di “buco”. Spiega a tal proposito il Vescovo Borghetti: “La situazione non era facile. Siamo partiti effettivamente con 4 milioni di debiti ed ora stiamo lentamente risalendo. Una diocesi serena economicamente lo è anche apostolicamente, lo sanno bene tutte le famiglie che affrontano problemi economici che spesso “tolgono il sonno”. Dobbiamo ancora fare molto, ma posso dire che c’è una parabola risolutiva che porterà ad un assestamento economico e finanziario.”
Se in altre diocesi, però, si sono tentate operazioni edilizie per rimpinguare le casse, a chi parla di speculazione il Vescovo risponde con forza: “Io sono per una finanza etica. Piuttosto che fare speculazioni edilizie andrei a chiedere l’elemosina”.
Anche gli interventi su immobili fatti o da effettuare, volgono proprio al “risparmio” e all’etica: “Abbiamo ristrutturato la casa di spiritualità di proprietà della Faci a Massa Carrara riuscendo a mantenere in questo edificio la vocazione religiosa. Inoltre diamo lavoro a 14 famiglie e speriamo di poter integrare ancora queste opportunità e se qualcuno dice che avremmo potuto cercare di dare lavoro a famiglie di Albenga vorrei già rispondere: le persone sono persone ovunque e quella opportunità era là”.
Ristrutturato anche l’Episcopio dove nel giro di un paio di mesi si trasferirà il Vescovo Borghetti mentre nessun intervento è previsto, almeno per il momento, nel seminario: “Stiamo ripulendo l’Episcopio e presto mi trasferirò lì, mentre sebbene alcuni interventi sarebbero necessari per il seminario, attualmente non sono in programma".