Si è svolta ieri un’assemblea molto partecipata, nella sede della Cgil di Savona, alla presenza dei sindacalisti, Rsu e di una quarantina di dipendenti di Mondomarine.
I 57 dipendenti savonesi insieme ai 33 del cantiere di Pisa aspettano che il tribunale fallimentare completi le procedure di gara e decida a chi assegnare l’azienda.
Persi probabilmente gli stipendi di dicembre e la tredicesima, ci sono ancora speranze per l’arrivo della paga di gennaio affidandosi ad Alessandro Falciai, oramai ex presidente e socio di maggioranza di Mondomarine che dovrebbe anticipare due rate arretrate anzichè una: “Faremo richiesta urgente per un incontro al Mise a Roma - dice Luca Valente, rsu - chiedendo un ammortizzatore sociale che potrebbe essere la cassa di integrazione straordinaria, saranno presenti anche il Ministero del lavoro e i curatori fallimentari (Maurizio Ferro, Alberto Marchese e Stefano Pasquali ndr) a loro faremo presente di temporeggiare una decina di giorni per la richiesta di licenziamento collettivo”.
“In questa assemblea dovevamo dire ai lavoratori tutti i percorsi che si vorranno fare, spiegare la situazione e sensibilizzare i curatori a far partire il bando” dice Lorenzo Ferraro, Cgil.
Nel frattempo dal due gennaio Palumbo Group Shipyard tramite la Savona Superjachts srl, società creata appositamente, dopo aver firmato l’accordo per l’affitto del ramo d’azienda (per 6 mesi poi ci sarà il bando di vendita) e ottenuto la concessione demaniale temporanea da parte dell’autorità di sistema portuale, ha sottoscritto i primi nove contratti con gli ex dipendenti di Mondomarine che sono così ritornati al lavoro. Per gli altri 48 colleghi però la situazione rimane preoccupante.
Si aspettano quindi risposte positive da parte del Governo e poi un impegno importante da parte dell’azienda che si aggiudicherà il bando.