Rincari sulle autostradele osservazioni di Dario Balotta presidente ONLIT Osservatorio nazionale Liberalizzazioni Trasporti e Infrastrutture:
"Puntuali come un orologio svizzero arrivano anche quest’anno gli aumenti dei pedaggi autostradali (+3,1%) sulla rete più frammentata d’Europa che conta ben 27 società concessionarie, aziende spesso carrozzoni clientelari. Si pensava che dovessero bastare ai bramosi gestori gli extra profitti generati dai ricavi dalla crescita del traffico del 2,5%.
Anche quest’anno gli aumenti medi sono quasi tripli dell’inflazione (+1,2%), nonostante che 2/3 della rete sia vecchia e già ammortizzata. I concessionari possono già contare su aumenti della produttività e sulla riduzione dei costi derivanti, dall’automazione introdotta (il 70% dell’utenza utilizza il telepass) dalla riduzione degli addetti del settore e da piani fantasma d’investimento e di mitigazione ambientale. Con il primo gennaio spiccano gli aumenti della Milano Serravalle e tangenziali con +13,9%.
La concessionaria, proprietaria della costruenda Pedemontana, deve sostenerne la situazione pre-fallimentare evidenziata dal tribunale di Milano. La Strada dei parchi cresce del 12,8%, frutto di una incredibile controversia giudiziaria Stato/Concessionario che dura da anni.
Sorprendono gli aumenti delle nuove e sempre vuote, tratte autostradali, che hanno pedaggi già doppi rispetto a quelli della rete tradizionale, come le sempre deserte Brebemi con un +4,6% (+7,8% nel 2016), la TEEM +2,7% (+1,9% nel 2016). Nonostante siano sostenute da generosi contributi pubblici, defiscalizzazioni, garanzie statali e regionali per tenere in piedi surretizzi project financing, i concessionari impongono la loro volontà al Governo che subisce le logiche monopoliste in contrasto con gli interessi generali del Paese. Con la somma degli aumenti energetici di luce e gas (+5%) si frenano lo sviluppo e la competizione del Paese e saltano i parametri di equità."