Il Partito Democratico ha voluto commentare la legge di stabilità e il bilancio previsionale 2018 approvato quest'oggi: "Nessuna strategia e vestimenti ridotti a zero. È questo, in sintesi, il senso del Bilancio previsionale 2018 approvato oggi dalla maggioranza, col voto contrario dell'opposizione. Un bilancio che, nonostante i passi indietro fatti dalla Giunta grazie all'azione del Pd in Commissione, non riuscirà a incidere sulla crescita della regione. I correttivi che siamo riusciti a far approvare riguardano lo spostamento su capitoli di spesa più importanti dei 5,3 milioni di euro inizialmente previsti per il referendum autonomista (una cambiale alla Lega) e poi i passi indietro sulla pubblicità e le sponsorizzazioni per il gioco d'azzardo, sulle moto in Alta via e sulla possibilità per Comuni turistici che avessero realizzato nuovi parcheggi di consentire l'apertura di supermercati di medie dimensioni. Sempre il Pd è riuscito a ottenere l'esenzione del bollo auto per i mezzi di soccorso, quelli antincendio e della protezione civile e l'art bonus che consentirà sgravi fiscali a chi recupera i beni culturali del territorio".
"Correttivi, importanti, che purtroppo non bastano a rendere efficace questo bilancio. La Giunta non mette un euro per aiutare le pubbliche assistenze costrette a pagare i pedaggi autostradali; sull'assistenza ai disabili segue la strada dei costi standard e quindi riduce i fondi alle strutture, costringendo le famiglie a pagare di tasca propria. Non ci sono investimenti significativi sulle start up (appena 1,5 milioni quando ne servirebbero 10) ed è pari a zero ciò che la Giunta investe sulla banca della terra, che serve a garantire anche la difesa del territorio" ha precisato la minoranza.
"Insomma dopo 2 anni e mezzo di governo ligure non si vede nulla di ciò che è stato promesso da questa maggioranza. Sui rifiuti non ci sono passi avanti (li portiamo ancora fuori regione e le tariffe per i liguri sono altissime); la sanità è in totale affanno e l'unica novità è l'intenzione di aprire ai privati; sui trasporti non esiste una strategia complessiva e non si riescono a governare le crisi industriali".
Il capogruppo di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria Gianni Pastorino ha commentato: "Una manovra di bilancio che chiude l’anno stancamente; e che per essere considerata la conditio sine qua non della gestione 2018 appare già da ora lacunosa. Serviranno molti interventi correttivi. La giunta Toti si è limitata a un lavoro ragionieristico, riducendo al ribasso alcune poste e cercando di recuperare denari, specialmente in sanità, a scapito dei servizi all’utente. Il buco della sanità dimostra come la gestione in questo settore sia del tutto insufficiente, sia dal punto di vista degli utenti sia da quello organizzativo e amministrativo. Si cercano partner privati per riprodurre il modello lombardo e veneto, e al contempo si aumenta quel deficit pubblico che poi produce il taglio delle prestazioni, soprattutto quelle rivolte alla popolazione più fragile".
"Un risultato sconcertante: se aggiungiamo la totale assenza di misure per lo sviluppo, e quindi per l’occupazione, si traduce in un risultato blando, stanco. Come stanca è stata la discussione in aula di questi ultimi 3 giorni, che ha visto le opposizioni uniche protagoniste di fronte a una maggioranza senza argomenti, che non giustifica le sue scelte e si limita all’alzata di mano anche su documenti di primo piano come la stabilità e il bilancio di previsione. È difficile dare un giudizio, se non di profonda insufficienza. Il presidente Toti afferma che negli ultimi 2 anni le riforme strutturali sono state molte: evidentemente non se ne è accorta la gente, visto che da più parti emerge come la Liguria sia una delle regioni italiane in cui si vive peggio".