Attualità - 21 dicembre 2017, 16:24

Gli abitanti di Campochiesa incontrano i "Cittadini Stanchi" per parlare dei problemi della frazione

Tanti, gli argomenti messi sul tavolo: tra i punti chiave si è parlato di sicurezza, di ambiente e di contributi all'agricoltura

Si torna a parlare di episodi alluvionali a Campochiesa

Gli abitanti della frazione albenganese di Campochiesa chiedono di incontrare i "Cittadini Stanchi" per poter contare sul loro appoggio.

La riunione si è svolta un paio di sere fa, presso gli spazi delle opere parrocchiali di Campochiesa. Il dibattito si è aperto con la richiesta di messa in sicurezza degli argini del rio Carenda, al fine di prevenire ogni inconveniente in caso di episodi alluvionali. Commentano i Cittadini Stanchi: "Fa piacere vedere che questo nostro impegno per la tutela della popolazione, nato in centro, sta gradualmente cominciando a conquistare la fiducia e l'interesse delle frazioni".

Si è passato poi a parlare di emergenza furti, tanti piccoli episodi di lieve entità ma comunque molto spiacevoli che si sono moltiplicati tra le varie frazioni ingaune. A questa parte del dibattito ha contribuito la presenza di alcuni portavoce del gruppo di Vigilanza privata "La Pantera".

Spiegano ancora i Cittadini Stanchi: "Ringraziamo di cuore La Pantera che ha spiegato le recenti attività di monitoraggio e prevenzione messe in atto nel comune di Alassio. Per adesso non ci sono accordi, si tratta di un progetto ancora in divenire e sul lungo termine, ma riteniamo che anche ad Albenga potrebbe essere utile un servizio di vigilanza pronto ad affiancarsi a tutte le forze dell'ordine, che ringraziamo per la costante e solerte presenza e per la straordinaria disponibilità".

Ma a fare "la parte del leone" nel dibattito sono stati certamente i rimborsi ai proprietari di terreni agricoli legati ancora agli episodi alluvionali del 2015. Molti coltivatori hanno ricevuto solo una parte delle cifre stabilite, chi il 10%, chi il 20% circa, mentre altri sono tuttora in attesa. Concludono i Cittadini Stanchi: "Non è il nostro mestiere e non vogliamo rubare il lavoro a nessuno, ma senza alcuna polemica poniamo una semplice domanda: anziché spendere soldi in rimborsi, non sarebbe meglio che le stesse cifre una volta per tutte venissero stanziate in un solido e capillare lavoro di messa in sicurezza del territorio? Ci è sempre stato detto che prevenire è meglio che curare".

Alberto Sgarlato