Una piccola, deliziosa Finalpia in miniatura, grande quanto una parete. Ma non il rione di oggi, bensì quello di un tempo, quando la zona era popolata da orti e campagne. Questa è la fantastica opera d’arte che si può ammirare alla mostra dei presepi dell’Oratorio di Finalpia, frutto del lavoro di tre amici, Patrizia, Giulio e Fabio. Sono queste tre persone, infatti, che hanno lavorato per lunghe settimane, ognuno a casa propria, per costruire e pitturare le varie strutture e poi si sono incontrate nei vani dell’oratorio per una mezza dozzina di serate per assemblare il tutto.
Ne parliamo con loro e con Olga Gattero, persona molto attiva nella vita parrocchiale e sociale della zona, anche con l’associazione “Garosci de Pia”.
Ci raccontano i tre artisti finalesi: “L’idea di base era partita l’anno scorso da un nostro caro amico, Tonino Scafuro, conosciuto per il suo impegno nel mondo del volontariato, che aveva realizzato una prima versione di questa riproduzione di Finalpia con le casette ritagliate nel cartone. Abbiamo deciso di riprendere il suo progetto iniziale, abbiamo raccolto tutti i ricordi e i racconti dei nostri nonni e abbiamo cercato un vasto numero di foto d’epoca, che sono ora esposte sotto la nostra ricostruzione. E abbiamo così realizzato una sorta di presepe ambientato a Finalpia. Quest’anno abbiamo aggiunto alla realizzazione dell’anno scorso il ponte di San Benedetto sullo Sciusa, anno per anno puntiamo di aggiungere anche la stazione ferroviaria di quando Pia era comune autonomo, il tracciato delle rotaie e molto altro”.
Ma alla mostra dei presepi di Finalpia, dove si può votare anche il proprio presepe preferito, non troverete soltanto questa bella Finalpia in miniatura, ma anche molto altro, come ci racconta Olga: “Ci sono elaborati realizzati dai bambini della scuola materna, delle elementari e dai ragazzi che frequentano l’Oratorio, ma anche opere di stimati artisti locali, come le sculture intagliate nel legno di Giorgio Gandolfi, che oggi ha 87 anni”.
Conclude Olga Gattero: “Alcuni anni fa avevamo realizzato una mostra negli spazi del Boncardo con i nostri presepi artistici del rione, speriamo di poterla riproporre a breve termine”.
E mentre giriamo nella sala dell’Oratorio veniamo letteralmente rapiti dalle opere dei bambini, ma anche dal grande albero di Natale in materiale riciclato, dal presepe ricavato dalle pagine di libro sapientemente ripiegate da Patrizia, dalla capanna del Bambin Gesù realizzata con pezzi di arnie a simboleggiare l'importante produzione di miele della zona, dal grande trenino elettrico con componenti di oltre 40 anni fa… Insomma: sembra una vera e propria favola realizzata da e per bambini da 0 a 90 anni!
Parole di viva soddisfazione sono espresse da Don Franco: “Voglio dire grazie a tutti i volontari che ogni anno esprimono la loro Fede realizzando tutti questi presepi. Il presepe è un simbolo importante, è la nascita del Cristo nostro Salvatore, che scende in mezzo a noi. E questo è il frutto del lavoro di una comunità che si impegna per celebrare questo momento”.