Ieri pomeriggio Emma c’era. Era fortemente presente presso il salone di San Giorgio dove i bambini dell’asilo e delle scuole elementari hanno posto in essere il tradizionale “Concerto di Natale” che quest’anno, però, ha avuto come scopo quello della raccolta fondi per il Gaslini grazie all’associazione “Emma Enrico il cielo nei tuoi occhi” fondata dai genitori della bimba che a 3 anni ha perso la vita a causa di un neuroblastoma.
Un successo e una adesione totale da parte di Albenga ha permesso di raccogliere 2 mila euro e tanti giochi, nuovi ed usati, che in questa settimana verranno consegnati direttamente ai bambini del Gaslini.
Spiega Marco il papà di Emma : “Tanta la commozione a salire su quel palco e raccontare la nostra storia. Erano presenti i medici del Gaslini che hanno seguito Emma e che non vedevamo da marzo. Qualche lacrima è scesa ma siamo stati contenti di essere riusciti a realizzare questo primo evento.”
“Vorremmo ringraziare tutti coloro che erano presenti, i medici del Gaslini, Mons. Brancaleone e il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano che si è dimostrato particolarmente sensibile alla nostra iniziativa. Parlando con lui abbiamo avuta da subito la sensazione che avesse fatto un po’ sua la nostra vicenda e questo ci fa estremamente piacere perché sapere che Emma è nel cuore delle persone ci riempie di forza per continuare la nostra battaglia”.
Sul palco racconta la mamma di Emma, Cristina: “Questa Onlus è stata creata per aiutare altri bambini e altre famiglie in questa situazione. I miei ricordi vanno a quelle giornate, ma vorrei raccontare come abbiamo passato 14 mesi non da malati per poter far capire a chi dovesse trovarsi in questa situazione: “Mai e poi mai abbattersi”. I bambini hanno la forza di vivere e non bisogna mai avere lo sguardo pietoso nei confronti di nessuno. Da questa tragedia posso dire che sono successe anche tante cose positive. La mia bambina mi manca tantissimo, ma so che è con noi e che ci aiuta in ogni situazione. Questa giornata è stata organizzata per essere una festa, Emma amava stare con i bambini, avrebbe voluto andare all'asilo e noi abbiamo cercato di farle fare tutto, nei limiti del possibile e delle regole che ci davano da Genova. Speriamo che questi eventi possano insegnare qualcosa e che Emma possa lasciare questo ricordo ovunque”.