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Attualità | 01 dicembre 2017, 11:34

Crisi industriale, il punto al Campus: "Fare in modo che i nostri giovani non vadano all’estero"

La Cgil, in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio, attraverso l’esposizione di alcuni dati ha esposto i punti di forza e debolezza del territorio. Entro fine anno la stipula dell'accordo per gli investimenti

Crisi industriale, il punto al Campus: "Fare in modo che i nostri giovani non vadano all’estero"

Sono 21 i comuni del savonese interessati dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico sulle aree di crisi industriale complessa. Il Decreto del 16 settembre 2016 riguarda: Altare, Bardineto, Bormida, Cairo, Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Pianacrixia, Plodio, Roccavignale, Vado Ligure, Quiliano, Villanova d’Albenga.

L'area di crisi complessa comprende una superficie di 637 chilometri quadrati per una popolazione complessiva residente nell’area di 58 mila persone sulle 280 mila dell’intera provincia. Le imprese attive nel territorio dell’area sono n. 4.621. Le aree, tra pubbliche e private mappate come disponibili a ricevere investimenti sono circa 2 milioni di metri quadrati (1 milione di metri quadrati in Valbormida, 700 mila metri quadrati a Vado – Quiliano, 60 mila metri quadrati a Villanova d’Albenga).

Di questo e altro si è parlato questa mattina nel convegno che la Camera del Lavoro di Savona ha organizzato presso il Campus Universitario dal titolo “Conoscere il territorio – contrattare il futuro” in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio. Proprio dallo studio della Fondazione sui punti di forza e di debolezza del territorio si è partiti per la discussione sull’Accordo di Programma.

Entro ‪il 31 dicembre‬ di quest’anno infatti è necessario arrivare alla stipula dell’Accordo tra Regione, Provincia e Ministero dello Sviluppo, accordo nel quale si devono indicare gli investimenti su infrastrutture e imprese. Ogni possibile ritardo, metterebbe a rischio i fondi destinati a favorire la rioccupazione del personale che nel corso degli ultimi anni ha perso il lavoro in Provincia di Savona, a partire da filiere come quella metalmeccanica, chimica e del turismo o come ad esempio Tirreno Power che, a pieno regime, dava occupazione a mille lavoratori tra diretti e indotto.

Dobbiamo fare in modo che i nostri giovani non vadano all’estero - ha detto Federico, Delfino prorettore del Campus Universitario di Savona - le difficoltà in passato ci sono state, ma bisogna puntare alla valorizzazione del territorio e sulle eccellenze come il Campus universitario che si sta concentrando principalmente sulla sostenibilità”.

Il fatto di avere intenti comuni, avere una rete ,ha fatto sì che siano d’accordo una pluralità di soggetti che hanno capito che le conquiste bisogna farle qui e ora - spiega il segretario provinciale Cgil Giulia Stella - Al di fuori di Savona non vi era positività per l’aria di crisi, la Cgil e gli altri sindacati sono tra i soggetti che propongono delle risposte. Il territorio dobbiamo conoscerlo e farlo percepire alle persone, aspettiamo risposte dal Mise il 31 dicembre è molto vicino”.

Gli  indicatori  che  sono  stati  utilizzati  provengono  dal  datawarehouse  che  la  Fondazione  Di  Vittorio  ha predisposto  per  l’analisi  territoriale  e  aggiorna  dal  2008.  Dotato  di  più  di  200  indicatori  relativi  ai  7.982 comuni italiani,  esso  ha consentito la costruzione di circa 60  specifiche  variabili di sintesi,  relative alle seguenti dimensioni territoriali:

1) Caratterizzazione socio-demografica.

2) Caratterizzazione ambientale e paesistica: accessibilità infrastrutturale, urbanizzazione, qualità paesistica, attrattività naturalistica e storico-culturale.

3) Caratterizzazione socio-economica delle imprese e dell’occupazione che si riferisce a quattro principali tipi di fonti ISTAT:

-  rilevazione sulle piccole e medie imprese e sull'esercizio di arti e professioni (PMI);

- rilevazione sul sistema dei conti delle imprese; 

-  registro statistico delle imprese attive (ASIA-Imprese);

- registro statistico dell’occupazione delle imprese (ASIA-occupazione). 

Per la ricerca sul territorio savonese (imprese x comune), sono state selezionate le variabili che seguono:

-  Numero di società

-  Fatturato (migliaia di euro)

-  Valore aggiunto al costo dei fattori (migliaia di euro)

-  EBITDA (Utile netto + Interessi + Imposte + Ammortamenti (depreciation) + Ammortamenti (ammortization) in migliaia di euro, che sinteticamente misura la redditività delle imprese depurata da tasse ed altro.

-  Rotazione del capitale investito (in numero di volte): indicatore efficienza investimento che misura quanto esso renda.

-  Totale immobilizzazione in beni materiali (migliaia di euro), indicatore di struttura che si riferisce al capitale immobilizzato in beni materiali (macchine, strumentazioni etc.).

-  Numero dei dipendenti.

-  Salari e stipendi (migliaia di euro).

-  Valore aggiunto pro-capite (euro), unitamente a un set di indicatori socio-demografici che permettessero una maggiore profondità e contestualizzazione analitica del tessuto territoriale d’impresa

All’evento in conclusione è intervenuto il segretario confederale Vincenzo Colla.

Luciano Parodi

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