Attualità - 25 novembre 2017, 18:47

Il mercato delle fake news si evolve e si amplia tra decine di siti e pagine Facebook

L'ultimo caso smascherato da un'inchiesta di BuzzFeed quello che fa capo all'azienda Web365, ma l' "scandalo" bufale era partito da Albenga con Matteo Ricci Mingani

Nonostante la lotta del Governo nazionale e dei social network contro le fake news , quelle notizie false “acchiappaclick” grazie a titoli shock ed argomenti che suscitano facilmente reazioni ed indignazione, il fenomeno sembra tutt'altro che arginato.

Lo rivela un'inchiesta di BuzzFeed che, dopo aver analizzato decine e decine si siti internet e pagine social è riuscita a risalire ad un'unica azienda proprietaria, la Web365 di proprietà di Giancarlo Colono.

Da argomenti religiosi a quelli di attualità, le bufale, però, pare si siano evolute. Stop alle notizie totalmente inventate e spesso poco credibili (almeno per chi si soffermava qualche secondo in più ad analizzare l'informazione letta su internet), ma notizie reali riprese spesso dai quotidiani, ma introdotte da un cappello che attira l'attenzione attraverso frasi shock, vocaboli scurrili e toni accesi.

Solo l'ultimo caso quello di Web365 – che nel frattempo ha chiuso e oscurato molte pagine Facebook e siti – che porta alla mente “il punto di partenza” tutto ingauno dello scandalo delle Fake News.

A dicembre dello scorso anno era venuto alla luce il caso di Edinet.bg che gestiva una serie di siti falsi, spesso dai nomi ingannevoli che richiamavano in qualche modo siti reali di informazione, e che facevano capo a Matteo Ricci Mingani di Albenga che la nostra redazione ha intervistato (vedi articolo) e che era stato sentito anche durante un servizio della trasmissione Le Iene in onda su Italia 1 (vedi articolo) dove Mingani aveva spiegato da dove nascevano le idee per scrivere le notizie false e, sopratutto, dove stava il guadagno.

Anche Di Battista oggi ad Albenga ha trattato il tema delle Fake News affermando: "Oddi le fake news non sono solo quelle che girano sui social network, ma sono anche quelle pubblicate da alcuni giornali. Il Movimento 5 Stelle è spesso vittima di questi attacchi, probabilmente perchè vorremmo portare allo scoperto ciò che si c ela dietro il mondo dell'editoria. Per contrastare le Fake news bisognerebbe imparare a leggere in maniera critica cosa ci viene sottoposto"

Mara Cacace