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Eventi | 24 novembre 2017, 13:30

"Clockwise", il nuovo album dei Distillery: e la West Coast americana incontra quella ligure

Otto tracce piene di country, funk, blues, soul e rock. Un lavoro di pregevole fattura e fatto di grandi atmosfere

"Clockwise", il nuovo album dei Distillery: e la West Coast americana incontra quella ligure

Tornano i Distillery, band che si snoda tra i comprensori di Albenga, Andora, Imperia e storicamente capitanata dal chitarrista, polistrumentista e cantante Federico Belfiore. Di loro avevamo parlato su Savonanews nel giugno del 2014 (leggi l'intervista QUI), ma la loro storia è di ben più lunga data.

“Macinando” date live in ogni occasione possibile e alternando le esecuzioni dal vivo di classici del rock americano, da Neil Young agli Eagles, fino agli America, solo per citare qualche esempio, all’attività in studio, con una densa produzione discografica, i Distillery non si sono mai fermati. Il 17 ottobre di quest’anno è uscito ufficialmente “Clockwise”, un album che la band stessa descrive così: “Un album dalla lavorazione difficile, costellata di imprevisti, ma al contempo una grande occasione di crescita. Il lungo silenzio precedente ha fatto sì che si accumulasse una grande quantità di materiale dalla quale vengono scelti gli otto brani, scritti in momenti a volte molto distanti tra loro e con stati d'animo molto diversi, in un arco di tempo durato oltre dieci anni”.

Accanto ai membri ormai “di lunga data”, i tastieristi Davide (detto Ciccio) e Mario, ad affiancare Federico (voce, chitarra, basso, armonica e gestione delle sequenze elettroniche) troviamo il neo-acquisto Steve alla batteria.

Abbiamo ascoltato l’album, la partenza vivace e grintosa di Oklahoma Sky ci ha ricordato il compianto, grandissimo Tom Petty, che ci ha da poco lasciato; le onde che sorreggono la chitarra acustica di Larches in the wind sembrano creare un ponte ipotetico tra la nostra Riviera di Ponente e le rive oceaniche della California. Davvero toccante il bel lavoro di “punteggiatura” fatto dal basso sotto il cantato; On the run è uno degli episodi più arrabbiati, con un riff quasi alla Rolling Stones e una bella introduzione affidata alla chitarra solista; Mick Jagger, Keith Richards e soci si leccherebbero le dita, oggi, a saper scrivere ancora un pezzo così! Train leaving today, con quel suo bell’alternarsi tra accordi e armonici di chitarra acustica, è uno degli episodi più dolci e commoventi dell’intero lavoro, c’è qualcosa di quasi claptoniano in tutto ciò; A friend i’ve never known è uno degli episodi più vicini al soul e alla black music in generale, per via delle coloriture date dall’organo Hammond, ma anche con qualche tocco dylaniano; Sparrowhawks è un episodio drasticamente diverso da tutti gli altri, un bell’esempio di funk moderno retto da un gran lavoro di basso, tappeti di tastiere e sequencing, con qualcosa di cupo e tenebroso; con la successiva Walking around si torna alle tipiche atmosfere Distillery, con una vivace sterzata verso il country-rock; e concludiamo la nostra disamina con Willoughby drive, pezzo nel quale il country si fonde con ritmiche fresche, attuali, quasi trip hop.

Concludendo: un album che vale la pena ascoltare. Lo trovate su tutte le migliori piattaforme digitali: iTunes, Apple Music, Amazon, Google Play. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.distillery.it

 

Alberto Sgarlato

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