Ancora una volta l’Università di Genova ha assegnato il Premio IRIS 2017 per la Facoltà di Giurisprudenza alla Sezione Economica dell’Istituto “Federico Patetta” di Cairo Montenotte. Come già in passato, gli studenti provenienti dai corsi AFM (ex ragionieri) hanno infatti ottenuto i migliori risultati tra tutti gli Istituti tecnici della Liguria e del basso Piemonte, confermando una tendenza ormai consolidata: gli studenti che proseguono gli studi all’università hanno una media dei voti di accesso amolto elevata (da 8,0/10 a 8,7/10) e, forti delle loro specifiche competenze, si laureano bene, soprattutto nelle facoltà giuridiche ed economiche.
Il premio, consegnato nel corso del Salone ABCD Orientamenti di Genova alla Dirigente Scolastica Monica Buscaglia, avvalora i dati pubblicati questa settimana dall’Osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli che misura la qualità delle scuole superiori italiane con riferimento alla preparazione per l’università e per il lavoro. La ricerca Eduscopio ha infatti riconosciuto diversi primati alle sezioni dell’Istituto di Istruzione Superiore di Cairo Montenotte, da poco intitolato a Federico Patetta. In un caso si tratta di una riconferma: la sezione economica, come già nel 2016, è la prima per la preparazione all’università nell’ambito degli analoghi istituti tecnici della provincia di Savona.
Ma è soprattutto dal versante della preparazione al lavoro che arrivano significativi riconoscimenti per Cairo, sempre in riferimento alle altre scuole savonesi del settore tecnico e professionale: i diplomati di tutti i corsi cairesi trovano un lavoro più in linea con il percorso di studi frequentato, quelli dei corsi tecnologici (elettrotecnici, meccanici e meccatronici, tecnici dell’ambiente costruzioni e territorio) hanno il più alto indice di occupazione della provincia, come pure i diplomati della sezione professionale per l’industria e l’artigianato che addirittura superano di quasi 20 punti percentuali la seconda scuola classificata.
Le scuole tecniche e professionali di Cairo, insomma, continuano a lavorare efficacemente per il futuro dei giovani valbormidesi e per la ripresa dell’economia della Valle in un contesto sociale ed educativo che, però, non sembra sempre cogliere l’importanza, il fascino e la concretezza dell’istruzione tecnica che invece, soprattutto nella realtà del bacino del Bormida, sa creare validi diplomati tecnici e manutentori immediatamente in grado di affrontare le nuove sfide della globalizzazione per creare nuova ricchezza.