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Attualità | 10 novembre 2017, 08:45

Carcare, gli studenti del liceo Calasanzio premiati a Napoli nell'ambito del concorso “Adotta un monumento”

Il "monumento adottato" è stato “Palazzo Rosso”, l'ex dopo lavoro dell'Acna nel Comune di Cengio, un edificio anni '30 in stile neoromanico, con un teatro che è divenuto il fulcro della vita culturale e mondana cengese e non solo

Carcare, gli studenti del liceo Calasanzio premiati a Napoli nell'ambito del concorso “Adotta un monumento”

Un gruppo di ragazzi del liceo Calasanzio di Carcare “volano” a Napoli a Palazzo Reale per ritirare una medaglia d’argento conquistata grazie a un ottimo secondo piazzamento nell'ambito del concorso “Adotta un monumento”, gara a carattere nazionale, promossa dall'associazione Napoli Novantanove, con il patrocinio del Miur e del Ministero dei beni culturali e dell'Istruzione.

E’ proprio il caso di dire che in questo caso il percorso di Alternanza scuola- lavoro, voluto dalla legge 107/15 anche per i licei, è stata l’occasione giusta per dare vita a un’iniziativa  che non solo si è rivelata un’ottima opportunità di crescita e di formazione per gli studenti coinvolti, ma ha anche fatto guadagnare all’istituto valbormidese, l’unico in tutta la Liguria, un prestigioso riconoscimento.

Il monumento adottato è stato “Palazzo Rosso”, l'ex dopo lavoro dell'Acna nel Comune di Cengio, un edificio anni '30 in stile neoromanico, con un teatro che è divenuto il fulcro della vita culturale e mondana cengese e non solo. I ragazzi, coordinati dalla professoressa Daniela Olivieri, lo hanno visitato, conosciuto e vissuto, partecipando come semplici spettatori e talvolta come aiuto staff degli eventi proposti (concerti, conferenze, spettacoli teatrali). Poi hanno reso il palazzo protagonista di un docufilm della durata di tre minuti con il quale hanno partecipato e vinto il concorso nazionale.

A ritirare la medaglia a nome di tutti i ragazzi coinvolti sono stati gli alunni Lorenzo Brusco, Alessio Perrone, Andrea Beltrame, Alessia Bovero, Rachele Suffia e Giada Matteis.

Commenta la professoressa Olivieri. “Abbiamo vissuto momenti davvero emozionanti, che ci hanno portato grande soddisfazione. Ho visto i ragazzi entusiasti e fieri di aver documentato la “salvaguardia” di un monumento di periferia e assolutamento sconosciuto a livello nazionale, ma dal grande potenziale, che si è trovato a gareggiare con simboli di realtà urbane note in tutta la penisola”.

La due giorni napoletana è stata anche l’occasione per i ragazzi per visitare alcune delle attrattive più caratteristiche della città, quali la cappella di San Severo con il suo straordinario Cristo velato, il centro storico con i suoi famosi “bassi”, vico San Gregorio Armeno, conosciuto in tutto il mondo per le bancarelle dei presepi con personaggi contemporanei, dal papa, all’intramontabile mito di Maradona, Renato Zero. E poi perché no, sfiziosi assaggi del tipico caffè napoletano e della vera “margherita”. 

c.s.

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