“Come sempre a Finale Ligure si fanno dei bellissimi progetti, ma partendo dal tetto invece che dalle fondamenta”. Insomma: l’idea della “Consulta dei Sentieri” non piace proprio a Danilo Basso, l’uomo che da Finale ha portato la Mtb in tutta l’Italia, l’inarrestabile “Highlander” che dopo oltre quattro decadi di attività agonistica non ha ancora smesso di collezionare premi e postazioni sul podio in varie discipline sportive.
In sostanza, Danilo Basso critica quelli che lui chiama scherzosamente “gli scienziati”: persone che progettano teorie complesse sull’outdoor trascurando –a suo dire – quelli che poi sono i principi pratici più basilari.
Spiega Basso: “Sto raccogliendo un reportage fotografico su tutto il caos e lo scempio che a livello segnaletico si può vedere nel percorsi del Finalese (alcuni scatti sono visibili nella fotogallery di questo articolo). Abbiamo avuto un flusso incredibile di gente, in questi mesi, e io che sui sentieri ci sono giornalmente continuo a trovare sempre la stessa situazione: per me è avvilente vedere che i turisti che amano Finale tornano a casa soddisfatti per quanto riguarda la gentilezza degli albergatori e dei commercianti, il paesaggio, il clima, gli shuttle, ma tremendamente delusi sul fronte della sentieristica. Quando sarà pronto quello che io chiamo ‘Progetto-Patacca’ di Le Manie, dipinto come un esempio di avanguardia della sentieristica e descritto come il miglior piano-pilota fino a oggi realizzato in Liguria, io sarò pronto a sfidare i fatti invitando gli organi di informazione: voglio raggruppare un po’ di giornalisti che non conoscono il territorio e vediamo se si riescono a orientare in base al lavoro fatto dai progettisti. Mi piacerebbe sapere: chi ha sviluppato questo progetto? Le stesse persone che hanno autorizzato e legittimato lo scempio di San Bernardino?”
Prosegue Basso: “Si organizzano bene le manifestazioni, e su questo nulla da eccepire, son belle e di successo internazionale, ma non c’è un vero occhio di riguardo per il territorio così come viene vissuto nella sua quotidianità. Facciamo l’esempio dell’arrampicata: bisogna lavorare sulla sicurezza, seguire una manutenzione costante, i chiodi delle falesie non sono eterni e qui a Finale siamo ancora al punto zero in questo campo. Tutti a Finale hanno portato la sentieristica nel programma elettorale e intanto altri paesi ci fanno pelo e contropelo con una cura dell’ambiente veramente all’avanguardia mentre noi restiamo sempre al palo. So che recentemente sono stati annunciati altri 30mila euro per i sentieri: come saranno gestiti? Dove e da chi? Se finalmente ci si decide a lavorare su un progetto sviluppato in maniera scrupolosa e razionale va bene, se invece si procede per ‘tapulli’ allora non giova a nessuno, si buttano soldi e tempo senza criterio”.