/ Attualità

Attualità | 02 novembre 2017, 10:00

Madre e figlia vittime di violenza e maltrattamenti non possono fare ritorno a casa, la richiesta di aiuto

A farsi tramite in questa situazione Eraldo Ciangherotti che chiede all'assessore Simona Vespo di riservare un alloggio alle due donne ed afferma : "Non posso tacere di fronte alla latitanza delle istituzioni. Oltre le parole contro i femminicidi e le violenze servono i fatti"

Madre e figlia vittime di violenza e maltrattamenti non possono fare ritorno a casa, la richiesta di aiuto

Il consigliere di Forza Italia di Albenga Eraldo Ciangherotti si fa tramite della richiesta di aiuto lanciata da una donna maltrattata che, essendo stata costretta ad uscire di casa si trova ora in difficoltà.

Afferma Ciangherotti: "Oggi torno alla carica, perchè, quando c'è di mezzo una donna che ha subito maltrattamenti dal marito tra le mura domestiche ed è costretta per una qualche ragione a lasciare la casa di residenza con la figlia a carico, divento una belva se mi accorgo che le Istituzioni, e cioè in primis il comune, latita nel provvedere ad un supporto immediato e condivisibile."

Racconta Ciangherotti: "Una donna di Albenga, di cui mantengo l'anonimato per ovvie ragioni, si trova in una condizione di disagio estremo. Vicina all'età pensionabile, invalida al 70%, con un dispositivo impiantanto nel torace per cercare di  tenere sotto controllo le anomalie del battito del suo cuore, ad oggi è fuori casa insieme a sua figlia"

La notizia dei maltrattamenti, subiti dalla donna e dalla ragazza, costati per l'una 21 giorni di prognosi e per l'altra 7,è di qualche giorno fa, ma da allora le due, per paura di quell'uomo violento non sono più rientrate a casa.

Continua Ciangherotti "Non entro nelle dinamiche familiare ma registro soltanto il loro grido di aiuto disperato: «Al momento siamo fuori casa e non possiamo permetterci l' affitto di un'altra casa con il misero stipendio mensile. Non abbiamo neppure un autoveicolo per dormire o spostarci all'occorrenza, ad oggi siamo in attesa di una sistemazione di emergenza». Adesso ditemi voi se non devo protestare. Facciamo tante parole quando si registra un femminicidio, ma quando ci troviamo di fronte a campanelli di allarme che suonano a sirene spiegate, dormiamo e non facciamo nulla? Assessore Simona Vespo, sei una donna prima ancora che un rappresentante delle fasce deboli nelle Istituzioni."

L'invito di Ciangherotti: "Requisisci temporaneamente un alloggio vuoto presso le case popolari di Albenga per motivi di sicurezza, mi risulta ci sia libera da 4 anni un'unità abitativa un tempo occupata da un signore che oggi è serenamente sistemato in una casa di riposo del comprensorio. Fa in modo di metterci questa famiglia "disgraziata" temporaneamente per un anno, fino a quando non potranno partecipare al bando delle case popolari per avere una sistemazione definitiva".

"Non si può assolutamente tergiversare su queste disgrazie. Proporre un alloggio isolato a Campochiesa non è la soluzione a questo caso, per ovvie ragioni comprese tra la sicurezza della famiglia e l'invalidità della mamma - conclude - La donna che subisce violenza domestica deve ricevere una protezione immediata ed urgente, per far sì che non abbia la percezione di sentirsi abbandonata. Non arriviamo ai casi estremi in cui resta solo da ammettere di non essere arrivati in tempo". 

M.C.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium