"Scelte politiche ed economiche miopi hanno condotto allo smantellamento delle nostre infrastrutture ferroviarie. Ora centinaia di autocarri attraversano la nostra città provocando code e soprattutto un inquinamento pesantissimo. Bisogna tornare a invertire la rotta." Venerdì 3 novembre alle ore 18 presso la libreria Ubik di Savona, “La cura del ferro”. Per muovere merci e persone rinnovando le ferrovie nel territorio in alternativa al trasporto su gomma, abbattendo il traffico automobilistico e rilanciando l’economia attraverso le infrastrutture ferroviarie di valico. Proposte presentate da Giorgio Ajassa e Dario Zucchelli.
È possibile intervenire rinnovando e rilanciando le ferrovie nel territorio intorno a Savona che oggi sono all’abbandono, per ripristinare i collegamenti tra il porto, Genova, l’entroterra (Piemonte, Lombardia, Svizzera, Est Europa) ed ad ovest col confine francese, per la mobilità turistica, abbattendo il traffico automobilistico urbano ed extraurbano, l’inquinamento e gli incidenti stradali e, soprattutto, per dare una soluzione alla depressione economica e alla mancanza di lavoro attraverso il rilancio delle infrastrutture ferroviarie di valico (analogamente a quel che si è fatto e si fa oggi a Genova e a La Spezia).
Questo aspetto interessa direttamente la nostra Provincia e la Regione Piemonte, visto che da anni sono stati cancellati i treni merci in questa area, e il trasporto di tutti i prodotti provenienti da Spagna, Portogallo e Francia avviene ogni giorno con centinaia e centinaia di Tir e autocarri che attraversano anche la Città di Savona. Ciò produce code, e soprattutto un inquinamento pesantissimo, con gravi danni alle persone e all'ambiente.
Negli ultimi anni i responsabili delle scelte politiche ed economiche del Savonese non sono stati, evidentemente, lungimiranti e le nostre infrastrutture ferroviarie sono state progressivamente smantellate.
I due relatori, con la loro competenza ed esperienza nel campo del trasporto ferroviario, ci mostreranno ipotesi di soluzione del problema.