"Il pesto ligure più nocivo dei fast food". Giovanni Toti non ci sta e risponde al “The Guardian”. Il presidente della Regione Liguria ha fatto recapitare ai giornalisti britannici un cesto pieno di pesto con una lettera allegata.
Di seguito il testo della lettera:
Cari giornalisti,
sono convinto che nessuno di voi abbia mai assaggiato il vero pesto genovese: se lo aveste fatto sareste stati di certo conquistati dal suo sapore unico, genuino e inimitabile, che lo rende una delle salse più famose e apprezzate del mondo.
Ecco allora questo presente per porre rimedio a tale mancanza: sono sicuro che, dopo averlo provato, ci ringrazierete e ritratterete ogni parola del vostro articolo in cui viene denigrato uno dei protagonisti della dieta mediterranea, che ogni parte del pianeta ci invidia e tenta di imitare.
Non solo il pesto è buono, ma fa anche bene alla salute essendo una combinazione perfetta di sapori freschi della nostra terra: olio extravergine d’oliva, basilico genovese Dop coltivato sul mare, a Genova Pra’, Parmigiano Reggiano Dop, pinoli italiani, pecorino sardo Dop, sale (quanto basta) e aglio italiano.
Insomma un matrimonio perfetto tra ingredienti di primissima qualità che uniti alla nostra pasta, come le trenette, o alle più tipiche trofie diventa uno dei piatti più gustosi e sani che si possa offrire a un bambino.
Siamo pronti a ospitarvi in Liguria al più presto perché la pasta al pesto è buona, ma mangiata in spiaggia, davanti al mare con un clima primaverile anche d’inverno, diventa decisamente unica al mondo. Certi di aver fatto cosa gradita, vi porgo i miei più cari saluti.