Attualità - 04 ottobre 2017, 04:00

Albenga: Anfossi in procinto di vendere la sua azienda?

Pare che tutti i giochi siano ancora da fare, ma qualche interessato potrebbe aver visitato l'azienda anche se, naturalmente si parla di investimenti da milioni di euro, il che, necessariamente, comporta una certa cautela e riservatezza, sia nella fase della trattativa che della stipula

Basilico nella piana di Albenga fa subito venire in mente ad Anfossi, ma presto potrebbe non essere più così, infatti, i ben informati parlano di una possibile vendita dell'azienda e, sebbene il titolare Mario Anfossi attualmente smentisce, non tace, invece, la sua volontà di “non volersi far seppellire dal basilico” e quindi l'idea di cedere l'azienda, naturalmente a prezzo adeguato, potrebbe essere realtà.

Ecco allora che volano le cifre e i nomi altisonanti, si parla di 8 milioni di euro e di possibili compratori: Noberasco, magari per mantenere un legame con il territorio o Giovanni Rana che commercia con l'azienda ormai da tempo.

Se Noberasco però sembra smentire, anche perchè il basilico poco ha a che fare con i generi trattati da questa azienda, anche Giovanni Rana pare non aver deciso di acquisire l'Azienda Agraria Anfossi.

Tutti i giochi sono ancora da fare, dunque, ma qualche interessato pare aver visitato l'azienda anche se, naturalmente si parla di investimenti da milioni di euro, il che, necessariamente, comporta una certa cautela e riservatezza, sia nella fase della trattativa che della stipula.

Riservatezza, quindi per ora, ma chi sa che a breve non ci siano novità in questo campo.

L'Azienda Agraria Anfossi s.s, nasce nel 1919 per merito del fondatore Antonio Anfossi, industriale dello zucchero, come azienda agricola, ma da sempre votata alla trasformazione delle olive in olio. Ancora oggi le sue attività sono sviluppate in questo senso dando grande rilievo alla produzione di basilico conservato per l'industria del pesto e alla produzione di olio dalle olive coltivate in azienda. La superficie agraria utilizzabile è di 12 ettari di cui 10 sono coltivati a basilico e 2 a olivi. Con l'ampliamento delle attività tipicamente agricole è stato necessario creare una società che potesse far crescere autonomamente lo sviluppo dei prodotti confezionati per il mercato del consumatore finale.

Mara Cacace