Una visione intima dall'interno della band in formato 3D. E' questo il canovaccio del libro 'Queen in 3-D', un capolavoro in stile stereoscopico che racconta la storia della famosa band britannica attraverso i ricordi e gli scatti di Brian May.
Fin dagli esordi, il noto chitarrista era solito portare con sé una stereocamera (3-D), così durante i tour dei Queen o durante le registrazioni poteva catturare dei rari momenti dietro le quinte di una delle più grandi rock band mondiali. Pensato come una realizzazione veloce, il libro è stato terminato da May dopo oltre tre anni di lavoro.
L'opera che raccoglie più di 300 illustrazioni stereo inedite, sarà presentata in lingua italiana il prossimo 6 ottobre da 'Edel Italy'. La traduzione è stata eseguita da Raffaella Rolla, milanese di nascita, ma residente da circa sei anni in Val Bormida. "Sono felice di essermi trasferita in Val Bormida, dove posso continuare la mia attività di traduttrice nella pace e tranquillità di questa valle e della natura che mi circonda - racconta - lo so, c’è chi desidera la grande città e vuole scappare dalla valle. Io ho fatto la scelta contraria, ho deciso di trasferirmi qua".
"Il mio rapporto con i Queen risale a più di 25 anni fa e sebbene la mia formazione linguistica letteraria sia 'british', essendomi laureata in Inghilterra, i primi contatti con loro non furono per motivi di lavoro - spiega Raffaella - nel 1991, colpita dalla scomparsa di Freddie, decisi di fare qualcosa di concreto per la lotta contro l’Aids, cosi mi unii a un'associazione di volontariato milanese, l’ASA, e cercai di dare il mio aiuto. Mi impegnai in alcune iniziative fra cui l’organizzazione di eventi di beneficenza in memoria di Freddie Mercury e fu così che venni a contatto con il management dei Queen. Chiesi l’autorizzazione e il patrocinio per poter organizzare questi eventi e la loro supervisione, ovvero un controllo sui fondi raccolti. Da allora, avendo poi organizzato questi spettacoli per 3 anni consecutivi, ottenni la fiducia del manager dei Queen e in seguito della band. Con gli anni si instaurò un buon rapporto sia a livello personale sia lavorativo e, non a caso, si rivolsero spesso a me per traduzioni e collaborazioni di vario genere come per esempio, per la produzione italiana del loro musical We Will Rock You che approdò in Italia grazie a Barley Arts".
"Conosco Brian da più di 20 anni ormai. Per questo libro, ad essere sinceri, non sono stata io a contattare lui, ma è stato Brian a scegliermi, chiedendo espressamente all’editore che la traduzione fosse affidata a me perché, oltre a conoscere l’argomento, conosco bene lui, il suo modo di scrivere e di esprimersi, e per Brian, questo è fondamentale - racconta - Come per tutti i suoi collaboratori, lui vuole che ogni cosa sia nelle mani della persona più adatta e competente a svolgere quel lavoro. È anche per questo che, per quanto riguarda la traduzione di questo libro, ha dichiarato che le sue parole sono al sicuro e in ottime mani con me. Nel corso degli anni con Brian si è sviluppato un ottimo rapporto di reciproca stima e fiducia. C’è una buona intesa e condividiamo molti interessi che raramente sono collegati con la musica. Ma tengo sempre ben separate le cose, un conto è il lavoro e la professionalità e un altro è il rapporto personale che rientra nella sfera privata dell’amicizia e di quest’ultimo ovviamente non ne parlo".
"Naturalmente sono fiera di aver lavorato a questo progetto che ho trovato molto appassionante ed interessante e sono altrettanto fiera dell’ennesima dimostrazione di stima e fiducia da parte del dr. May - prosegue - per quanto si sia consapevoli di dare sempre il massimo nel proprio lavoro, fa sempre piacere sentirsi apprezzati e rispettati. Ovviamente non è il primo libro che ho tradotto per lui, già nel 2015 fu pubblicato “La Red Special di Brian May”, la storia della sua chitarra artigianale costruita insieme a suo padre, e nel corso degli anni ho collaborato ad altri progetti legati ai Queen, come il musical che ho nominato in precedenza, oppure ad iniziative come la mostra permanente Queen Studio Experience a Montreux per il Mercury Phoenix Trust (l’associazione per la lotta all’Aids fondata nel 1992 dopo la morte di Freddie), e molti altri ancora. Ci tengo comunque a precisare che sebbene i Queen abbiano avuto un ruolo importante nella mia vita, e continuino ad averlo, la mia attività di traduttrice non si limita a loro. Infatti, in questo 2017, oltre alla pubblicazione di 'Queen in 3-D' sono orgogliosa di aver portato a termine dei progetti altrettanto prestigiosi e importanti come la mostra itinerante dedicata a Napoleone, che verrà inaugurata a Torino a fine ottobre, e la collaborazione con la Fiera Internazionale del Tartufo d’Alba, aperta in questi giorni, e gli eventi ad essa collegati. Questo per ribadire che, per citare Freddie Mercury 'Qualsiasi cosa tu faccia, falla con stile', amo il mio lavoro e mi dedico con passione ad ogni progetto".
Alla realizzazione dell'edizione italiana ha preso parte anche l'ingegnere Paola Riccucci. "Oltre ad essere anche lei un’amica di Brian May - spiega - è una grande esperta di stereoscopia e l’ho voluta personalmente in qualità di consulente per la fotografia".
"Al momento, dati i molteplici impegni del Dr May, sia sul fronte Queen sia su quello extra musicale, non ultimo il suo impegno nelle battaglie in difesa degli animali, con la sua associazione “Save Me”, non è ancora stata stabilita una data - conclude Raffaella - Ma so che l’editore ne sta parlando e vediamo se riusciamo ad averlo qualche giorno in Italia, prima che riparta con il tour europeo dei Queen + Adam Lambert. Sinceramente, visto che il libro parla dei Queen ed è incentrato sulla fotografia in 3D, e considerando la passione di Brian per la fotografia a me non dispiacerebbe poterlo invitare qui in Val Bormida, magari in occasione dell’inaugurazione del 'Ferrania Film Museum'. Ma non sta a me proporlo!".
Il libro si presenta in un cofanetto con foto lenticolare 3-D in copertina e con un esclusivo stereoscopio OWL 3-D brevettato dallo stesso Brian May.