Nel tesissimo Consiglio comunale di giovedì scorso il vice sindaco Massimo Arecco ha esposto il caso delle bollette dell’acqua pagate da Ata al campo nomadi della Fontanassa, dopo un attento controllo dei conti della partecipata sono state rese pubbliche le fatture di quei pagamenti con cifre ancora da quantificare ma che si attestano intorno al migliaio di euro.
Nell’occhio del ciclone è finito anche l’ex sindaco savonese Federico Berruti, reo di aver difeso la scelta del pagamento della municipalizzata che al momento ha interrotto la spesa rivolta ai nomadi. Ma cosa ha portato a questa crisi?
Nella seduta del Consiglio Comunale del 13 ottobre del 2015, istituito ad hoc sulla vicenda Ata chiesto a gran voce dall’allora minoranza consiliare (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e M5S) l’ex Sindaco Berruti aveva confermato la buona situazione del momento della partecipata: “Se si vuol parlare di economia e non si parla di numeri si dicono cose inesatte, noi abbiamo perseguito e realizzato una strategia che ha tenuto in ordine i conti dell’azienda, oggi chi ci lavora non deve temere nulla e chi si avvale come cliente non rischia niente perché i conti sono in ordine e siamo costati ai cittadini savonesi meno della maggior parte delle altre città liguri. Si rischia di danneggiare con questi attacchi politici un patrimonio di tutti i savonesi, un’azienda sana, solida che tante altre città hanno imparato a apprezzare e dà lavoro a molte persone”.
Lo stesso aveva confermato il Presidente di Ata di allora Sara Viaggi: “La nostra è un’azienda sana, i dati relativi alle attività sono aggiornati ogni tre mesi pubblicamente, tutti i dati sono in equilibrio. Con l’estensione della compagine e con l’aumento dei Comuni l’azienda sta crescendo: da 120 siamo passati a 230 dipendenti stabilizzati. Sono numeri importanti”.
Dichiarazioni che a distanza di due anni destano perplessità negli attuali addetti ai lavori comunali: “È chiaro che adesso che sono entrato dalla parte dell’Amministrazione alcuni motivi di sorpresa ci sono - spiega il Vice sindaco Massimo Arecco tra i richiedenti nel 2015 del Consiglio Comunale ad hoc - penso che il caso delle bollette dell’acqua pagate sia uno dei tanti aspetti che non coincidono con le dichiarazioni del tempo, la sensazione è che non sia come descritto, dobbiamo comunque impegnarci che l’azienda vada avanti. Eravamo stati attaccati dagli stessi lavoratori ma il nostro obiettivo era difendere proprio loro, oggi sarebbe bello sapere cosa ne pensano”.
Il 9 ottobre ci sarà lo sciopero dei lavoratori di Ata indetto da Cgil e Uil con l’unica buona notizia che riguarda la proroga sino a fine anno dei contratti a tempo determinato di 33 dipendenti (15 nel cantiere di Savona). Permangono dubbi su cosa sia successo in questo biennio, da una situazione stabile per quanto riguarda i dipendenti del 2015 a un gennaio 2017 che non se non cambierà qualcosa potrebbe portare una trentina di lavoratori a rischiare di perdere il posto.