Attualità - 01 ottobre 2017, 10:30

L'ENPA Savonese contro la pre-apertura della stagione venatoria

Il commento amaro dell'associazione animalista: "In questo periodo di siccità... Piovono solo pallini da caccia"

L'ENPA provinciale Savonese divulga il proprio invito a non anticipare la stagione della caccia: "In Liguria si chiude una caccia e se ne apre un’altra e la caccia continua anche se la siccità, dopo gli incendi di questa estate, continua a danneggiare gli animali selvatici. Si è infatti chiusa ieri la caccia di selezione al capriolo maschio, ripresa dopo giugno-luglio il 15 agosto; nell’ambito di caccia savonese ATC1, all’incirca un terzo del territorio, sono stati uccisi da inizio anno 131 caprioli tra femmine, maschi e cuccioli.

Ed oggi si apre, o meglio continua anche in modo vagante, dopo l’apertura da appostamento il 17 settembre, la caccia alla fauna migratoria; ad essere cacciati saranno beccacce, merli ed allodole (5 capi al giorno massimo), colombacci, porciglioni, cesene e tordi bottaccio e sassello (10 capi al giorno massimo), i primi fino al 31 dicembre, gli altri fino al 31 gennaio. Una stagione venatoria pesantissima, consentita dalla Regione Liguria ignorando le limitazioni temporali e di carniere sollecitate prima dalla Protezione Animali e dalle altre associazioni animaliste ed ambientaliste e poi, autorevolmente, dall’Ispra, per tutelare gli animali dalle tremende condizioni climatiche ancora in corso; e addirittura consentendo le estensioni all’attività venatoria previste dalla legge come opzioni, come ad esempio due giornate settimanali aggiuntive per la caccia da appostamento; e neppure il governo, che poteva e doveva intervenire atto sostitutivo e d’imperio, si è mosso.

Ma sarebbe andata anche peggio, secondo gli intenti dei cacciatori e dei politici regionali loro amici, se il TAR Liguria non avesse “impallinato” per l’ennesima volta la Regione Liguria bloccando la caccia in deroga allo storno, che aveva aperto per 621 cacciatori con la scusa della tutela dell’olivicoltura. Intanto la pioggia continua a farsi desiderare e gli agricoltori invocano giustamente aiuti per la grave situazione climatica in corso, che verranno loro riconosciuti dichiarando lo stato di emergenza; emergenza invece negata alla fauna selvatica in favore della caccia: due pesi e due misure, come al solito, come sempre".

c.s.