Attualità - 15 settembre 2017, 14:52

Da Varsavia per un sogno: una visita al museo della 500 di Garlenda

La bella storia dei fratelli Hubert e Adam Kosiacki, tornati in Italia dopo 17 anni per amore di Garlenda e delle "quattropiccoleruote" che motorizzarono l'Italia del dopoguerra

Due fratelli polacchi, Hubert e Adam Kosiacki, sono giunti al Museo della 500 di Garlenda per coronare un sogno che coltivano sin da piccoli.

La storia ha inizio nel 2000, quando assieme l’amico di famiglia e padrino Pawel Krajewski, frequentatore e amante dell’Italia, i due fratelli vengono in visita in Liguria. In quell’occasione avevano rispettivamente 5 e 7 anni e non perdevano occasione di farsi fotografare accanto alle 500 che incontravano.

La "cinquecentite" saliva e, crescendo l’interesse per l’auto non tardarono molto a venire a conoscenza del Club e delle sue iniziative, complice la giornalista Barbara Testa che chiede loro di partecipare ad un concorso per disegnare l’auto del cuore.

Hubert realizzò un disegno di 500 sullo sfondo della bandiera tricolore che finì pure sulla rivista 4PiccoleRuote assieme ad una foto dei fratelli (accanto ad una 500) con note di apprezzamento per la passione dei giovani amici polacchi.

La 500 continuava ad essere nei pensieri dei bambini, tanto che Pawel, in una successiva visita, comprò loro 2 modellini di 500 della Burago che per anni furono i giocattoli preferiti dei ragazzi.

Col trascorrere del tempo la passione si consolidò e finalmente quest’estate Hubert e Adam, reduci dalle fatiche degli studi universitari che stanno concludendo, sono tornati con Pawel e hanno trascorso le proprie vacanze a Garlenda, visitando il Club ed il Museo, conoscendo la segreteria, il fondatore Domenico Romano e il presidente onorario Sandro Scarpa.

Ricordando i loro giochi di bambini e sfogliando la vecchia rivista con la loro foto e il disegno hanno dichiarato di aver finalmente coronato il sogno di visitare “la casa della 500” ed essere felici di poter seguire le novità dell’associazione da casa loro, in Polonia, anche tramite i social network. Ora rimane un unico altro sogno da concretizzare: avere la propria 500 da guidare per le vie di Varsavia.

c.s.