La Croce Bianca di Finalmarina si è dotata di un nuovo veicolo appositamente attrezzato per il trasporto di disabili e, in generale, di persone non deambulanti o deambulanti con gravi difficoltà. Un vero e proprio “gioiello della tecnologia”, del valore commerciale di 35mila euro, equipaggiato con diversi automatismi per favorire l’accesso a bordo di persone in sedia a rotelle (vedi i due video).
Ci racconta il presidente della Croce Bianca, Delfio Dall’Ara: “Nel Finalese si sentiva il bisogno di un mezzo di questo tipo; i più vicini, infatti, sono a Borgio Verezzi o a Noli. Lo abbiamo da poco introdotto in servizio e già sta uscendo quasi quotidianamente per tutta la settimana, affrontando trasferte anche fino a Imperia”.
Spiega ancora Dall’Ara che questo sistema di automatismi ha un duplice vantaggio: preserva le energie dei militi, mettendoli al riparo da sforzi pericolosi, e rende più agevole le procedure di salita e discesa anche per il paziente. “Si tratta di un veicolo che ci era stato fortemente richiesto dalla popolazione finalese, ma che svolge anche una valenza ‘turistica’ di rilievo: sono infatti molte le famiglie che ci telefonano soprattutto da Torino, ma anche da diverse altre grandi città del Nord Italia, che possiedono una seconda casa nelle zone più interne della città, come San Bernardino o Monticello, e che hanno un parente molto anziano, o disabile, in generale non deambulante, che vogliono portare giù al mare per fargli respirare un po’ di aria sana, per questo prenotano il servizio per gli spostamenti”.
A questo punto chiediamo a Dall’Ara, dopo questo importante acquisto, quali saranno i prossimi investimenti: “Purtroppo per chi fa volontariato bisogna sempre trovare il giusto equilibrio tra dotazioni tecnologie all’altezza ed esigenze di bilancio – ci spiega Dall’Ara – e da questo punto di vista ci sono Pubbliche Assistenze che preferiscono investire di più sul parco mezzi, mentre io ho sempre preferito privilegiare il fattore umano, magari riuscendo a ricavare assunzioni stagionali per giovani disoccupati. Per adesso le nostre ambulanze reggono bene il passo, ma temo che entro un anno o due al massimo almeno una dovrà essere cambiata”.