Politica - 06 settembre 2017, 18:36

Urbe, il sindaco Antoci: "Il Parco oggi unico collante dopo la chiusura delle Comunità Montane"

Il primo cittadino: "Importante entrare a far parte dell'unico Parco Unesco della Liguria. L'offensiva di Vaccarezza è finalizzata a giochi di potere"

Fabrizio Antoci, sindaco di Urbe, decide di fare chiarezza in merito alle polemiche sollevate sull'ingresso di una porzione di territorio cittadino nel Parco del Beigua: "Nessun passo indietro, ci mancherebbe, anzi passi avanti. Oltre duemila firme raccolte in questi mesi, firme di residenti, di non residenti proprietari di case e terreni ad Urbe, di villeggianti e di turisti: tutti innamorati del nostro splendido territorio e convinti, come noi, dell’importanza di entrare a far parte di un Parco Unesco, l’unico Parco Unesco della Liguria.

 

Importante perché il Parco, azzerate le comunità montane, è l’unico Ente che può fare da collante e da coordinamento nelle politiche di sviluppo, di turismo e di valorizzazione del territorio del nostro entroterra. Urbe è immersa nel Parco del Beigua ma è l’unico comune che ne è esclusa con tutti i disagi di questa situazione: niente certificazione ai propri alberghi, ristoranti e b&b, niente marchio ai propri prodotti tipici, niente visibilità sui siti e sulle pagine dei social network del Parco. Ed inoltre nessuna manutenzione e segnaletica per una parte dei nostri sentieri e per le nostre aree picnic perché questi servizi il parco li fa gratuitamente solo ai Comuni aderenti.

Questi comuni, Arenzano, Cogoleto, Varazze, Genova, Masone, Campoligure, Rossiglione, Tiglieto, Sassello e Stella hanno detto tutti un convinto si alla nostra richiesta di entrata nel Parco già nello scorso maggio. L’iter tecnico della nostra richiesta, a carico degli uffici del  Parco, si è poi  concluso positivamente a fine agosto e giace sul tavolo della Regione pronto per essere approvato.

Per questo adesso si è scatenata l’offensiva di Vaccarezza, un’offensiva tutta politica, finalizzata non al bene del territorio ma solo a giochi di potere. Una partita esclusivamente politica perché, come più volte detto, a diventare zona di Parco Naturale sarebbe solo il 2% del territorio di Urbe, sul restante 98% si potrà continuare ad andare a caccia. Questo 2% peraltro include anche la vasta zona dell’area picnic del Faiallo, zona meravigliosa ma di nessun valore venatorio e già soggetta a tutti i vincoli ambientali in quanto già zona ZPS e SIC. Tutto il Comune se ne gioverebbe, diventando Comune del Parco senza alcun ulteriore vincolo né per privati né per aziende

Noi rappresentiamo una lista rigidamente civica - senza alcuna bandiera se non quella della difesa del territorio - ma pronti al dialogo con qualsiasi forza politica che comprenda quanto sia importante la sopravvivenza delle realtà rurali come Urbe e supporti ogni tentativo di sviluppo e di rilancio.

Nella maggioranza in Regione abbiamo trovato validi interlocutori, attenti alle esigenze dell’entroterra, con i quali già collaboriamo fattivamente per la strategia delle Aree Interne e con i quali siamo disponibilissimi a cercare soluzioni ma sempre con l’obiettivo non trattabile dell’entrata di Urbe nel Parco.

Viceversa ci batteremo fino all’ultimo con chi, come Vaccarezza, ce lo vuole impedire dicendo grossolane bugie, tipica modalità di fare politica “sporca” lontana anni luce dal nostro modo di pensare e di agire.      

Siamo disponibili fin da subito ad un dibattito pubblico dove Vaccarezza ci spieghi di quali “vincoli di legge” vada cianciando".

c.s.