Si moltiplicano sui vari canali social i messaggi di sentita commozione e di vivo cordoglio per la scomparsa del grande Luciano "Lucky" Berruti, icona del ciclismo di Cosseria, atleta e curatore museale amato e conosciuto in tutto il mondo e stroncato ieri da un malore mentre percorreva le sue amate strade valbormidesi.
L'ultima commemorazione in ordine di tempo appare sulla pagina Facebook "Dal Pavè allo Stelvio", dedicata al ciclismo e molto seguita dagli appassionati delle due ruote.
Scrivono su "Dal Pavè allo Stelvio": "Luciano Berruti, all'estero, lo chiamavano "l'eroico", una garanzia. Ha fatto la storia del ciclismo amatoriale italiano e non solo in sella ad una Peugeot del 1907. Il ciclismo amatoriale che ci piace, non me ne voglia l'operaio che si allena tutti i giorni per vincere le gran fondo su una Trek, è questo. "L’ho trovata nel deposito di Camillo, lo zingaro del paese che raccoglieva rottami. Ho preso la bici anche se era senza manubrio, l’ho aggiustata e mi sono iscritto a una cronoscalata. Gli organizzatori pensavano che volessi prendere in giro gli altri concorrenti. In realtà volevo solo dimostrare che sono gli uomini a fare la differenza, non le biciclette". Luciano se n'è andato ieri, in una calda e brillante domenica d'agosto. Un malore lo ha colpito mentre stava pedalando in salita. “Perché il ciclismo è salita e voglia di superarsi”, aveva avuto modo di dire una volta. Quando Luciano verrà a sapere com'è andata, una risata di gusto non gliela leva nessuno".