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Attualità | 07 agosto 2017, 11:11

Profughi ad Albenga, Tomatis: "La nostra non è una città razzista, ma non possiamo accogliere altri migranti"

GIOVEDI' INCONTRO IN PREFETTURA. Tomatis: “Continueremo le verifiche sull’immobile ed il dialogo con il Prefetto e con la cooperativa il Faggio" Eraldo Ciangherotti: "Ritengo che ad Albenga cedere su questo immobile messo a disposizione dai Rossello significa aprire ad un commercio immobiliare che non è possibile gestire in una città con le nostre problematiche legate alla sicurezza."

Profughi ad Albenga, Tomatis: "La nostra non è una città razzista, ma non possiamo accogliere altri migranti"

L’amministrazione comunale incontra i cittadini sul tema profughi e continua il dialogo con la Prefettura.

“Il primo messaggio che vogliamo lanciare è che Albenga non è una città razzista” afferma al termine dell’incontro il vicesindaco di Albenga Riccardo Tomatis.

“L’incontro di oggi credo sia stato positivo soprattutto per far capire ai cittadini che la strada giusta su questo tema così delicato è quella istituzionale” spiega Tomatis.

No a scritte piuttosto inquietanti che pare associno i profughi al tema del grigliatore, non colpi di testa che non potrebbero che essere interpretati come atteggiamenti razzisti, ma si al dialogo con le istituzioni per vigilare sulla situazione.

“Passando come razzisti perdiamo ogni argomentazioni e il messaggio che sembra essere passato nei giorni scorsi è proprio questo. Albenga non è una città Razzista, accogliamo moltissimi stranieri che lavorano nelle nostre campagne e non solo. Promuoviamo solidarietà ed integrazione e lo facciamo costantemente. Albenga, però, vive una situazione del tutto particolare rispetto a quella di molti altri comuni. I grandi flussi migratori sappiamo che spesso generano problemi di ordine pubblico ed è per questo che sarebbe meglio non incrementare una situazione già particolarmente tesa con nuovi arrivi”.

Specifica Tomatis: “In realtà per quel che concerne l’accoglienza dei profughi entrano in gioco una serie di valori di umanità e carità cristiana, ma la nostra città non può farsi carico di ulteriori presenze ed infatti, anche grazie ad un costante dialogo tenuto dall’amministrazione con la Prefettura fino ad oggi siamo riusciti a non farci inviare nessun migrante.”

In effetti le presenze di richiedenti asilo ad Albenga sono legati ad iniziative private, come nel caso delle 10 persone in arrivo in Regione Antognano, o della curia anche grazie al continuo dialogo tra il sindaco Giorgio Cangiano ed il Prefetto.

“Questa mattina – afferma Tomatis – il sindaco ha sentito il Prefetto che rientrerà giovedì e ci riceverà  con una rappresentanza dei cittadini, ma il tutto sempre nel massimo dello spirito collaborativo”.

A seguito di alcuni esposti, inoltre sono già iniziando le verifiche ed i controlli nell’immobile che dovrebbe ospitare i 10 profughi per valutarne, in particolare, le caratteristiche urbanistiche.

Conclude il vicesindaco “Continueremo le verifiche sull’immobile ed il dialogo con il Prefetto e con la cooperativa il Faggio alla quale abbiamo già chiesto un controllo serrato nel caso dovessero veramente arrivare queste persone”.

Sul tema afferma Eraldo Ciangherotti in prima fila su questo tema: "Ritengo che ad Albenga cedere su questo immobile messo a disposizione dai Rossello significa aprire ad un commercio immobiliare che non è possibile gestire in una città con le nostre problematiche legate alla sicurezza. Sopratutto vorrei ricordare che anche a Campochiesa si diceva che sarebbero arrivate mamme e bambini ed invece giustamente arrivano gli stranieri che la Prefettura deve smistare che non sono quasi mai mamme e bambini ma sono giovani che troviamo poi girare in Piazza del Popolo"

Mara Cacace

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