Eventi - 03 agosto 2017, 09:30

Inquinamento marino, Federica Zambrini: "Situazione preoccupante, ma tutti possono fare qualcosa"

A Ceriale ieri sera nell'ambito degli eventi organizzati per l'ottenimento della "Bandiera Blu" si è spiegato ai bambini l'importanza delle tematiche ambientali

La Lega Navale Italiana, sezione di Ceriale, con il patrocinio del Comune di Ceriale, assessorato all’Ambiente, ha organizzato  in occasione del riconoscimento della Bandiera Blu 2017, una conferenza dal titolo: “L’inquinamento marino oggi”.

Presenti alla serata il Presidente della Lega Navale Marco Claveri  che afferma “Abbiamo iniziato dalla bandiera verde con la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali. Poi siamo arrivati alla bandiera Blu e stiamo organizzando diverse attività propedeutiche alle stesse con incontri informativi, conferenze, ma anche con quanto accadrà il prossimo 16 settembre e cioè la pulizia della barriera soffolta al largo di Ceriale”

Specifica l’Assessore all’Ambiente di Ceriale Elisa Rotunno: “La bandiera blu è importantissima per il nostro paese e stiamo portando avanti una serie di eventi collegati all’ottenimento di questo importante riconoscimento”

Relatrice d’eccezione la neolaureata in ingegneria Federica Zambrini che ha voluto rivolgersi prevalentemente ai bambini, i primi a dover essere sensibilizzati sulle tematiche ambientaliste essendo gli adulti del domani.

Un quadro poco rassicurante quello sull’inquinamento marino che ha raggiunto, negli ultimi anni, livelli altissimi facendo arrivare il pianeta terra ad un “punto di non ritorno”. “Non bisogna arrendersi però – questo il messaggio che ha voluto lanciare la Zambrini – Naturalmente è necessario un intervento sovranazionale, una linea comune per la tutela dell’ambiente, ma è importante anche il singolo gesto di ogni singola persona. Se ognuno di noi non lasciasse rifiuti e plastica nell’ambiente, forse, si potrebbe porre rimedio al pasticcio che gli uomini hanno fatto.”

Continua spiegando ai bambini con esempi efficaci e spiegazioni chiare cosa comporta l’inquinamento marino e cosa comporta l’inquinamento ambientale in generale che ha determinato e continua a determinare anche un progressivo innalzamento delle temperature ed una tropicalizzazione del mediterraneo.

Il Mediterraneo è un mare fortemente popolato, con un traffico marittimo del 30% del trasporto mondiale di idrocarburi e un flusso turistico di oltre 100 milioni annui di individui. Con una profondità di quasi 1/4 degli oceani, è il bacino più vulnerabile ai cambiamenti climatici, all'inquinamento e alla perdita di biodiversità. Si stima l'esistenza di 17.000 specie di vegetali e animali su un totale di 250.000 specie marine (censimento WoRMS), dati che sostengono che il Mediterraneo ha livelli alti di biodiversità. Per la conservazione e la tutela del mar nostrum si pone l'attenzione sui rifiuti in mare, sulle reti da pesca alla deriva (marine litter) ed in particolare quelli di plastica. Gli inquinanti legati alle materie plastiche sono una gamma di composti chimici, potenzialmente tossici che hanno effetti dannosi sul!' ambiente e sul paesaggio e soprattutto sulle specie viventi e sull'uomo, con notevoli ripercussioni in negativo sull'economia (turismo, pesca, ecc.).

Ogni anno 10 milioni di tonnellate di rifiuti, in prevalenza di plastica, danneggiano l'ambiente costiero e marino e le forme di vita acquatiche e si riversano infine negli oceani e nei mari, trasformandoli nelle discariche di plastica più grandi del mondo. La maggior parte dei residui di plastica alla fine va a depositarsi sui fondali marini. La plastica, questi inquinatori organici persistenti non si decompongono molto facilmente, ma si accumulano nei tessuti epidermici con effetti potenzialmente cancerogeni, mutageni e altre conseguenze dannose per la salute.

Dopo diverse decadi di fotodegradazione e abrasione meccanica si creano particelle fini di piccole dimensioni (le cosiddette microplastiche) che destano particolare preoccupazione. Queste particelle si diffondono ovunque e raggiungono le zone più remote. Talvolta presentano una concentrazione nelle acque più elevata del plancton. Se ingerite in grandi quantità dalla fauna marina, queste microplastiche (e gli additivi chimici che contengono) implicano un rischio elevato di contaminazione della catena alimentare tramite l'interazione tra predatori e prede. Bisogna ricordarsi che 1'80% dei rifiuti di plastica nell'ambiente marino proviene dalla terra ferma. Vogliamo promuovere per una navigazione e pesca sostenibile e tutelando cetacei e tartarughe marine, vogliamo scongiurare l'inquinamento marino con il divieto di usare contenitori di plastica in mare e sulla costa. Una volta dispersi nell'ambiente, soprattutto quello marino, ì rifiuti di plastica possono rimanere intatti per centinaia di anni.

Mara Cacace