In Piazza della Vittoria a Albisola Marina, come annunciato qualche giorno fa da Stefano Milano, gestore della Ubik, il diritto all'applauso è stato silenziato all'arrivo del giornalista Gianluigi Paragone e il filosofo Diego Fusaro: i cartelli innalzati dal pubblico con scritto "Applausi" hanno creato una cornice significativa e unica nel suo genere.
La situazione insolita è scaturita dalla protesta di una coppia di turisti che risiedono in una seconda casa che affaccia proprio in piazza della Concordia, casa madre della rassegna letteraria "Parole Ubikate in mare", che ogni anno d'estate porta in provincia il meglio della letteratura, del giornalismo e della filosofia italiane.
Qualche dispetto nella scorsa stagione e una denuncia che ha portato il Tribunale a dover effettuare rilevamenti del suono da tecnici per una perizia fonometrica; nella serata con la presenza del giornalista di Repubblica Federico Rampini i decibel consentiti, grazie agli applausi, hanno "sforato" il tetto consentito e la causa continua con dibattimento il prossimo ottobre. Nel frattempo le serate verranno gestite solo due volte alla settimana e non di sabato.
All'arrivo dei due protagonisti il silenzio assordante ha coinvolto tutta la Piazza, con sprazzi di reali applausi a riportare talvolta la situazione paradossale alla normalità.
"Basta l'interesse di uno - dice l'ex presentatore de "La Gabbia" Gianluigi Paragone - per rendere il collettivo anestetizzato. Basta la paura di un'azione legale sugli applausi per mettere alla sordina e anche al dissenso. Il mio libro si può collegare a tutto ciò, parla di cose che la Costituzione difende ma che finora nessun Tribunale riesce a difendere. Qua si parla di un applauso che fa un po' più di rumore, mi fa paura un Paese e un sistema in cui il dissenso non può trovare sbocco".
Il pubblico sodalizza con gli organizzatori, partecipando attivamente in massa alla "protesta": "Questo è proprio un paese per vecchi - fa notare un partecipante - non esiste una cosa così, che addirittura un Tribunale approvi una situazione del genere, una libertà negata praticamente".