Luana Isella è vicepresidente della provincia di Savona, consigliere comunale a Loano con delega alla Protezione Civile, impegnata sul fronte dell’Antincendio Boschivo e della Protezione Civile ed esperta di ambiente e sicurezza del territorio. Ma chi la conosce sa che è anche una grandissima, sfegatata “Vascomane”. Diciamo “quasi” della prima ora, perché per ragioni anagrafiche è troppo giovane per essere ascritta ai primi fans di Vasco. Però ha una bella esperienza in materia e, rientrata oggi da questo emozionante e movimentato weekend modenese, ci racconta il suo concerto al ModenaPark.
“Posso dire che quel concerto è iniziato a Novembre dell’anno scorso quando davanti al mio PC ho avuto la conferma di di aver comprato i biglietti. Due, uno per me e uno per la mia inseparabile sorella. Era l’evento dell’anno del nostro idolo, dovevamo esserci.
Da novembre è iniziata la frenesia per l’organizzazione del viaggio: abbiamo deciso di dormire a Modena la sera stessa del concerto quindi la corsa a trovare l’albergo; alcune telefonate, prezzo indicibile ma abbiamo trovato la camera. Secondo problema: Come arrivare a Modena? Ma è presto, ci pensiamo più avanti.
Sono stati mesi in cui si è continuato a parlare dell’evento: l’iscrizione alla pagina facebook del settore dove avevamo i biglietti, le telefonate con gli amici per sapere se anche loro avevano trovato i biglietti, il toto scommesse sulla probabile scaletta delle canzoni.
Arriva Maggio e proprio in concomitanza al mio compleanno arrivano fisicamente i biglietti, di qui abbiamo ultimato l’organizzazione: non andiamo in macchina, si parla già di 220000 persone, meglio andare in treno.
L’organizzazione divulga un comunicato in cui dice che ci saranno treni speciali. Modena sarà blindata e non potranno circolare macchine, saranno predisposti dei parcheggi appena fuori città… Sì. il treno è la scelta migliore.
I giorni passano e la frenesia aumenta, ma avvengono anche dei fatti che son per noi una doccia gelata: attentato al concerto a Manchester e in piazza Castello a Torino in occasione della finale di Champions League un morto e feriti a causa del panico. Viene emanato il decreto Gabrielli/Minniti e le normative di sicurezza in caso di eventi vengono modificate. La domanda di tutte le persone intorno a noi è: come fate ad andare a Modena in questo clima? Non c’è una risposta sensata da dare; dentro di me il dubbio è insinuato ma la voglia di non cedere alla paura è tanta. E così è stato.
Il 1 luglio 2017 abbiamo preso il treno alle 7.00 da Genova, alle 11,30 eravamo a Modena. Un veloce passo in albergo e via al Modena Park. 30 minuti di cammino sotto un solo cocente ma l’adrenalina sale, passiamo tutti i controlli di sicurezza e siamo finalmente dentro. Ci aspetta un lungo pomeriggio ma con noi centinaia di persone provenienti da tutta Italia, ritroviamo vecchi amici e iniziamo l’attesa, ridendo, scherzando sereni e felici. Non ci rendiamo subito conto di quanti in effetti siamo, poco importa l'età, poco importa quello che uno fa nella vita… Eravamo tutti lì in attesa del grande evento.
Alle 18.00 c’è un elicottero che riprende dall’alto il Modena Park. Si vocifera ci sia Vasco sopra, quindi tutti con le mani al cielo a salutare il kom. Tra poco inizia lo show.
Iniziano a circolare le immagini riprese dall’elicottero: siamo davvero tanti! Ma noi continuiamo a non rendercene conto, si balla, si scherza, si beve tanta acqua perché il caldo non lascia tregua.
Alle 21.00 in punto il Kom sale sul palco e ci fa una sorpresa: “Colpa d’Alfredo”… Sì, è da lì che è partito tutto… Da fuori Modena!
Poi un susseguirsi di canzoni anni 80-90 e 2000: come già aveva annunciato un vero tributo alla sua carriera! Tutti i suoi più grandi successi, con la sua grinta ci ha fatto ballare, piangere, sorridere... ma soprattutto ci ha fatti perdere la voce: tutti all'unisono, come sempre succede nei suoi eventi, abbiamo scandito ogni parola di tutte le numerose canzoni che ci ha proposto.
220000 cuori rivolti verso il palco unico, immenso, infinito.
Grandi come al solito i fedelissimi musicisti che non si sono risparmiati, con grandi ospiti Solieri e Braido, unici per non parlare di Gatano Curreri degli Stadio perfetto al pianoforte con Anima Fragile.
E la conclusione con Albachiara e i fuochi d’artificio… Credo di avere i brividi ancora oggi.
Non credo si ripeterà mai un simile evento,unico nel suo genere. Unico per la persona che è Vasco: piaccia o non piaccia è l'artista che può fare questi numeri, perché lui arriva al cuore, lui parla a tutti nel linguaggio più semplice e diretto perché deriva dalle esperienze vissute.
A due giorni dall’evento ho ancora il cuore ricco di emozioni sono onorata di aver fatto parte di quei 220000 individui che hanno dimostrato al mondo di non aver paura, che una passione può essere più forte di qualsiasi dubbio, di essere civili in un momento storico così delicato.
Grazie Vasco per averci regalato un’emozione così grande, grazie a tutti gli organizzatori per aver creduto che fosse possibile e grazie a tutte le forze dell’ordine per aver garantito la sicurezza in un evento simile”.
Dopo questa toccante testimonianza, non possiamo esimerci dal porre a Luana Isella qualche domanda:
Quanti concerti di Vasco Rossi hai visto nella tua vita?
“Il primo nel 1990 e da allora una quindicina”.
Quale ricordi con particolare affetto per motivi speciali?
“Il primo sicuramente, perché era il primo e perché era il tour “Fronte del Palco”, per me uno dei migliori; ma ogni concerto ha la sua storia, secondo gli album, in base alle scalette, ai luoghi, e certamente questo che ho appena visto resterà nella storia”.
Una inevitabile domanda “piccante”: hai lanciato il reggiseno?
“Non ho lanciato il reggiseno, me lo stanno chiedendo tutti. Ho preferito lasciare lo spettacolo alle formose ragazzine delle prime file”.