Vasco a Modena apre con "Colpa d'Alfredo". Come a Pietra Ligure nel 1983

Alle 21 spaccate, con una puntualità ineccepibile, Vasco in giubbotto giallo e cappellino con visiera lancia le prime note di “Colpa d’Alfredo” e 230 mila persone assiepate (molte persino da diversi giorni) al Modena Park intonano in coro, con qualche lacrima di commozione negli occhi, quelle strofe ormai intarsiate nella storia del rock italiano.

Ma i fan più attenti ricorderanno che fu proprio “Colpa d’Alfredo” il brano di apertura scelto da Vasco Rossi per il suo concerto di Pietra Ligure del 1983. Un pezzo all'epoca dissacrante, che incarnava in pieno il Vasco Rossi al centro di polemiche e censure, pronto ad attraversare gli anni Ottanta assumendo i contorni del mito.

Stiamo parlando di 34 anni di differenza, che però di certo non si sono fatti sentire nella grinta e nell’entusiasmo del “Cantautore ProvocAutore” di Zocca, nonostante il fisico un po’ più appesantito e il cappellino pronto a mascherare i segni dell'età.

Era il 9 agosto del 1983, tour del celebre album “Vita Spericolata”, quando Pietra Ligure ospitava l'artista, già capace di infiammare gli stadi, anche se non si parlava ancora di numeri da guinness dei primati. Eppure, per gli spettatori del concerto pietrese, c'era già la consapevolezza di partecipare ad un evento trascinante.

Già dal primo pomeriggio gli spettatori si accaparravano lo spazio all’interno del campo (oggi diventato il parcheggio piazzale Geddo). Due giovani nel tentativo di assicurarsi una visuale più ampia su un muretto, caduti a terra, si ferirono l’uno al piede, l’altro con un taglio. Un terzo fu ricoverato per un malore ancora prima del concerto. Quando furono aperti i cancelli, a spettacolo musicale già avviato, centinaia di persone si riversarono dentro con spintoni e ressa. Poi tutto torno alla normalità. La leggenda della star tutta nostrana del rock era già consolidata nella passione del pubblico.

Le cronache locali titolavano: "Due feriti, urla e grande caos per il concerto di Vasco Rossi". Così scriveva un cronista: "Il prato dello stadio gremito da migliaia di persone, una folla imponente anche al di fuori della rete di cinta, qualche piccolo incidente e il traffico della cittadina completamente paralizzato". Infine concludeva: "Soddisfacente l'esibizione di Vasco Rossi che, accompagnato da un'ottima band, ha presentato ai suoi fans una miscellanea di vecchi e nuovi motivi, tutti molto applauditi".

Vasco Rossi tornerà nel Ponente Ligure esattamente dieci anni dopo, nell’estate del 1993, ad Albenga allo stadio “Riva” per il tour di un altro album che aveva letteralmente “fatto il botto”: “Gli spari sopra”. 

Erano sicuramente altri tempi: Pietra Ligure tra gli anni ’80 e i primi ’90 aveva ospitato Ray Charles, Depeche Mode, gli Iron Maiden (poi dirottati sull’Imperiese per questioni organizzative), mentre ad Albenga erano transitati nomi come Tina Turner, l’immenso e mai abbastanza compianto Miles Davis e, se andiamo indietro fino al 1972, persino i Genesis (che, fra l'altro, nel loro tour d’addio del 2007 fecero registrare 600 mila persone a Roma).

Difficile enumerare tutte le cause di questa trasformazione rivierasca: saranno elevati, o meglio proibitivi, i cachet degli artisti? Sarà la paura del costo dei biglietti troppo esosi e di un conseguente flop? Sarà imputabile a una crisi del settore della musica dal vivo (anche se i numeri visti ieri sera a Modena farebbero pensare il contrario)? Oppure è la miopia delle amministrazioni locali? Ma oggi chi potrebbe immaginare nomi come i Muse o i Coldplay (tanto per dire due “riempitori di stadi” del momento) nel Ponente Savonese?

Comunque, per chi ha nostalgia di quei tempi, ecco una rarissima registrazione con uno stralcio del concerto pietrese del 1983: