"Faremo di tutto fino all'ultimo per salvare le piante, la nostra missione però é la messa in sicurezza, è un bene prezioso. Predisporremo con gli uffici un adeguato progetto per risolvere la situazione", così ha aperto la conferenza stampa di presentazione dei risultati della prova di trazione sui pini in corso Tardy e Benech, l'assessore all'ambiente del Comune di Savona Pietro Santi, che nonostante i risultati poco confortanti è fiducioso.
"L'amministrazione Comunale non ha l'intenzione di levare alberi, nel nostro programma c'è un piano botanico che stiamo portando avanti, l'impegno che ci eravamo presi di piantare essenze per ogni bambino nato nel 2017 lo manteniamo e lo faremo in contemporanea con la Festa dell'albero in autunno. Gli alberi però devono essere sani e non devono recare rischio e pericolo alle persone" dice il primo cittadino Ilaria Caprioglio.
Ha proseguito poi l'assessore Santi:"Abbiamo fatto dei sopralluoghi con i tecnici comunali ed un agronomo del WWF, e posso dire in estrema tranquillità che sono stati fatti tutti i passi necessari. Ho diverse relazioni della polizia municipale in cui ci invitano caldamente a prendere una decisione nel più breve tempo possibile: non si può lasciare in questo stato una delle arterie principali della città, che collega l’autostrada al porto e per questo è molto frequentata dai mezzi pesanti. Un tratto è già transennato a causa delle radici che hanno demolito l’asfalto. L’area dei parcheggi ed il controviale sono già in condizioni critiche, e nei prossimi mesi saremo costretti a chiuderle; e se non interveniamo in qualche modo presto potremmo essere costretti a chiudere tutto corso Tardy e Benech”.
I tecnici l'ingegner Marco Delfino e l'agronomo Danilo Pollero di ATA hanno spiegato materialmente la situazione: "Siamo chiamati a trovare soluzioni che consentano di sistemare il piano viario cercando di non interessare gli alberi - dice Marco Delfino -ma è evidente, e l’esperienza ce lo conferma, che non è possibile sistemare i problemi senza andare a toccare gli alberi. Le prove di trazione erano mirate a verificare se l’instabilità mostrata dall’analisi fatta su tutti i 59 alberi era confermata: i test hanno dimostrato che gli alberi non sono in condizioni di stabilità tali da poterli mantenere in maniera tranquilla. Gli alberi si reggono l’un l’altro ed, in qualche caso, c’è rischio di caduta”.
Le piante sono classificate dalla normativa in cinque classi in base alla “propensione al cedimento”: su tre alberi “testati”, due sono finiti nella classe D, quella più critica nella quale la solidità della pianta è ritenuta “esaurita”, e per questo dovranno obbligatoriamente essere tagliati a breve. Una di queste apparteneva ai 13 alberi già “catalogati” in precedenza nella categoria immediatamente inferiore, che obbliga comunque a prevederne l’abbattimento nel prossimo futuro; l’altro invece era, come tutte le altre, nella classe C, che costringe comunque ad un monitoraggio continuo.
Il test ha dato i peggiori risultati possibili in 2 alberi su 3 sottoposti al test, il che fa pensare che anche per molti altri emergerebbero sicuramente gli stessi problemi.
"La situazione è assolutamente diversa da quella del caso di Albenga - dice Danilo Pollero - siamo andati a inizio anno direttamente sul campo, dopo una settimana sono caduti due o tre alberi in Via Einaudi, il livello di rischio era decisamente minore rispetto a Savona, li sono state tagliate le radici, il caso dell'albenganese dovrebbe costituire una lezione. Abbiamo rotto la continuità.