In Francia, a meno di un paio di centinaia di chilometri dalle nostre coste, la lotta la vizio del fumo è estremamente sentita, tanto che iniziano a prendere forma i primi stabilimenti balneari “smoke free”, cioè interdetti ai fumatori.
A dare l’esempio è Nizza, quinta città più popolosa di Francia (dopo Parigi, Marsiglia, Lione e Tolosa) e terzo scalo aeroportuale per importanza e volume di traffico dopo i due aeroporti di Parigi.
In una città così importante per le dinamiche sociali ed economiche francesi, quindi, sono già cinque gli stabilimenti balneari, contrassegnati da evidenti cartelli che vietano la sigaretta. E per chi non rispetta la normativa possono esserci multe fino a 38 euro (leggi articolo QUI).
Secondo quanto riferito dagli operatori del settore della zona, l’esperimento sta funzionando soprattutto grazie al passaparola: sono gli stessi bagnanti che indicano come, su questi lidi, che sono pubblici e gratuiti, le persone che li frequentano siano diverse rispetto alle altre spiagge. Molte famiglie, molti bambini piccoli, un ambiente descritto come maggiormente accogliente. Le spiagge “No Smoking” si trovano davanti all’ospedale Lenval, a Saint Hélène, davanti il Centre Universitaire Méditerranéen, di fronte al chiosco del Jardin Albert I e ai Bains Militaires.
In provincia di Savona si sta gradualmente arrivando alla stessa soluzione: i primi sono stati i bagni S. Antonio, proprio nel capoluogo di provincia, che hanno scelto di aderire al programma “RespiriAMO il mare”. Niente fumo in mezzo agli ombrelloni e nelle zone comuni; due zone, una a ponente e una a levante, dove fumare è consentito, mentre ogni altra zona all’interno dello stabilimento è libera dal fumo. Alla presentazione del progetto i titolari dello stabilimento avevano dichiarato: “Crediamo fortemente in questa iniziativa soprattutto perché siamo consapevoli che tra i più assidui frequentatori della spiaggia ci sono i bambini”.
E da noi recentemente intervistato sul tema, Enrico Schiappapietra, presidente provinciale del SIB, aveva sottolineato: “La tendenza ormai è rivolta non soltanto alla spiaggia. Si è partiti da sale chiuse come cinema, ristoranti e bar, per arrivare ai luoghi aperti affollati. Per cui non si parlerà solo di spiagge ma anche di parchi pubblici, ad esempio. Lo vedo come un percorso irreversibile: speriamo che ci sia sempre meno gente che fuma, prima di tutto perché nuoce gravemente alla salute”.