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Politica | 08 giugno 2017, 19:00

Spotorno: scontro in comune sull’ex dehors del Lord Nelson

Bonasera (Spotorno che Vorrei): “Vorremmo un approfondimento su alcuni aspetti legali della vicenda, ma dalla maggioranza ci è stato opposto un rifiuto”. Il sindaco: “Operazione conforme alle normative, sia legali, sia urbanistiche”

Spotorno: scontro in comune sull’ex dehors del Lord Nelson

La proverbiale pacatezza e il clima di distensione che, in genere, contraddistinguono i consigli comunali spotornesi, in occasione dell’ultima seduta hanno per brevi attimi ceduto il passo a qualche attrito, in particolare quando il sindaco Mattia Fiorini ha presentato il progetto di recupero del dehors di proprietà comunale (ex bar Lord Nelson) sul lungomare Marconi, da destinarsi a un nuovo centro polifunzionale che ospiterà IAT, ufficio turismo del Comune, una sala conferenze e un angolo dedicato alla promozione di prodotti tipici del territorio.

I gruppi di minoranza Spotorno Che Vorrei, Spotorno nel Cuore e Adesso Spotorno espresso il loro voto contrario. Francesco Bonasera, capogruppo di Spotorno Che Vorrei, ha motivato le perplessità delle minoranze con un’articolata dichiarazione di voto nella quale ha spiegato i suoi dubbi in merito alla gestione dell’acquisizione degli spazi.

Dichiara Bonasera: “Tutte le liste in competizione alle elezioni amministrative di un anno fa auspicavano la   sistemazione del dehors del Bar Lord Nelson ubicato in zona centrale, con l’obbligo che diventasse decoroso. Questa sarà stata certamente anche l’intenzione del Commissario Prefettizio che con la delibera n. 100 ha inteso risolvere anticipatamente il contratto di locazione di terreno comunale acquistando la struttura amovibile da destinare a scopi istituzionali dell’Ente (cito testualmente). Questo doveva avvenire, a nostro avviso, fatto salvo il contratto tra il Comune di Spotorno e gli allora titolari del Bar Lord Nelson stipulato nel 2001. Le minoranze con un’azione comune, una volta venuti a conoscenza, hanno espresso seri dubbi sulla legittimità dei vari passaggi della proprietà pubblica avvenuta in questi anni. Abbiamo evidenziato come sia impossibile destinare a uffici pubblici un dehors privo di cubatura. Solo dopo i nostri interventi il sindaco coinvolge il Consiglio Comunale con una pratica di concessione di permesso a costruire in deroga. Nel frattempo sempre il sindaco, che è anche Assessore all’Urbanistica e alla Polizia Municipale, con la Giunta autorizza lavori di ristrutturazione ed acquisto arredi per circa 130mila euro.

Ricordiamo però che non revocando la delibera commissariale n. 100 fatta cinque giorni prima delle elezioni, ha disposto il pagamento dei 55mila euro ai tre privati con mandati di 18.333,33 cadauno. Tutto ciò su una cubatura inesistente che non poteva essere adibita ad ufficio pubblico. Perché proprio di questo si tratta: di una struttura precaria legata indissolubilmente al Bar Lord Nelson. L’intervento della minoranza ha obbligato gli uffici comunali a dare incarico ad un tecnico per sanare la cubatura.

Ma affinché il nostro intervento sia ancora più chiaro e per lasciare agli atti il nostro punto di vista e la nostra dichiarazione di voto, riepiloghiamo un po’ i fatti: il Piano Particolareggiato del Centro Storico a mare è stato approvato nel 1999 e non prevede alcun volume in corrispondenza dell’area destinata a dehors del Bar Lord Nelson; il 31 agosto del 2001 il Comune di Spotorno concede alla società Lord Nelson Sas un’area già appartenente al patrimonio demaniale da destinare a dehors all’aperto. L’art 2 del contratto di locazione prevede testualmente ‘alla medesima società il diritto di realizzare e mantenere su detta area un volume in muratura da destinare a servizi igienici oltre ad una struttura di tipo precario da utilizzare ai fini di dehors all’aperto del bar, condotto in gestione dalla stessa società sopra nominata. Tali manufatti (…) potranno essere utilizzati e posti esclusivamente a servizio dell’attività di bar esercitata dal conduttore nei locali siti in Via Aurelia 41 sotto l’insegna Bar Lord Nelson’. L’Art.9 del contratto dal titolo ‘Sublocazione e successione nel contratto’ stabilisce ‘il conduttore non potrà sublocare nemmeno parzialmente i locali affittati né cedere il contratto di locazione’.

Basterebbero queste poche parole trascritte nel contratto per dimostrare come le operazioni successive non potevano essere concluse”.

Bonasera prosegue nell’enunciare i fatti: “Il 7 agosto 2006 il bar passa di proprietà e viene ceduto alla società GMS Srl; a febbraio 2013 la suddetta società affitta il ramo d’azienda fino a giugno 2016 escludendo l’uso del dehors  quantificandone però il valore in caso di acquisto dell’attività da parte dell’affittuario; il 20 marzo 2015 la GMS Srl, con scrittura privata, cede il dehors a tre privati; operazione che visto quanto stabilito dal contratto del 2001 non avrebbe potuto concludere; il 22 aprile 2015 l’amministrazione comunale trasferisce la titolarietà del contratto ai tre privati che hanno acquistato dalla GMS Srl concedendone la trasformazione d’uso. La determina fa riferimento ad una discussione di giunta del 21 ottobre 2014 nella quale viene espresso parere favorevole previa verifica dei vincoli contrattuali esistenti. Visto il contratto di affitto di azienda su menzionato questa verifica è stata fatta? Il 31maggio 2015 con delibera n. 100 il Commissario Prefettizio risolve il contratto di locazione con i tre privati, i quali probabilmente non avevano titolo di acquistare, rimborsando a titolo di indennizzo 55mila euro”.

Conclude quindi Bonasera: “A nostro avviso il contratto l’amministrazione comunale avrebbe dovuto stipularlo con la società GMS Srl dopo rinuncia dell’utilizzo del dehors da parte dell’attuale gestore. Sempre a nostro avviso con gli atti eseguiti avete creato un grave precedente: la possibilità di cedere un suolo pubblico legato ad attività ricettiva cambiandone anche la destinazione. In commissione consiliare abbiamo chiesto di ritirare la pratica per un ulteriore approfondimento legale ma la risposta è stata un netto rifiuto. Per le ragioni su esposte il voto del Gruppo Consiliare Spotorno Che Vorrei è decisamente contrario”.

Il sindaco Mattia Fiorini in consiglio comunale afferma: “Da novembre a oggi abbiamo portato avanti questo processo con i tempi e i modi corretti e siamo già stati ampiamente confortati da un parere sia tecnico, sia legale. Da maggio 2016 è cessato l’accordo di affitto, non esisteva alcune promessa di acquisto successivo verso terzi e ci risulta che ad oggi nessuno abbia più nulla da rivendicare e che non ci siano soggetti che possono vantare altri titoli. Per quanto riguarda la struttura e i suoi spazi, al momento dell’acquisto ci siamo sincerati che sia conforme alle normative urbanistiche”.

Alberto Sgarlato

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