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Attualità | 01 giugno 2017, 09:37

L'appello dell'Enpa: "Non toccate i caprioli"

"Se nelle vostre passeggiate vedete un cucciolo, non avvicinatevi, non toccatelo e, soprattutto, non portatelo via nell’errata convinzione che sia abbandonato"

L'appello dell'Enpa: "Non toccate i caprioli"

 

E’ l’appello dei volontari della Protezione Animali savonese, già alle prese con decine di recupero e cura di altri animali selvatici, al quarto piccolo di capriolo che viene loro consegnato da persone che, in buona fede, credevano fosse abbandonato dalla madre; che invece lo ha lasciato per poco tempo per andarsi ad alimentare nelle vicinanze, mentre lui rimaneva immobile tra l’erba, inodoro e con la mimetizzazione del mantello che lo difende dalla vista di predatori come le volpi. E’ invece accaduto di nuovo sulle Manie nel finalese, dove turisti francesi ne hanno trovato uno (nelle foto) e non sono poi riusciti a dare indicazioni della zona, rendendo impossibile ai volontari dell’Enpa, che ora lo hanno in cura, tentare di restituirlo alla madre.

“Se nelle vostre passeggiate vedete un cucciolo di capriolo, daino o lepre, o piccoli di gabbiano, merlo e cornacchia nell’erba – si raccomanda l’Enpa - non avvicinatevi, non toccatelo e, soprattutto, non portatelo via nell’errata convinzione che sia abbandonato, perché non è vero; se proprio avete qualche dubbio telefonateci e vi daremo tute le informazioni ed istruzioni su come comportarvi.”

Prelevarlo non è solo una violazione della legge ma vuol dire condannarlo ad una vita di prigionia e spesso ad una morte precoce, perché perde gli anticorpi ed il bagaglio di informazioni e comportamenti essenziali alla sopravvivenza in natura che solo un genitore può dargli; e affidato ad una struttura di recupero, malgrado ogni cautela nell’alimentazione artificiale, difficilmente riesce a diventare autosufficiente per essere poi rimesso in libertà.

I piccoli di gabbiano, merlo e cornacchia scendono dai nidi prima ancora di saper volare ed i genitori li accudiscono a terra portandogli da mangiare e proteggendoli come possono; eguale comportamento avventuroso hanno spesso i piccoli di cinghiale; se quindi gli animaletti non sono feriti e si trovano in un ambiente naturale, occorre non toccarli e lasciarli dove si trovano; diversa è la situazione se si trovano - accade sempre più spesso - in zone urbane con il pericolo di essere vittime del traffico o di cani e gatti; ma solo dopo aver accertato l’effettivo pericolo si possono recuperare e portare all’Enpa; meglio comunque telefonare: l’associazione mette a disposizione un numero di cellulare (345 635 0596), riservato SOLO agli animali selvatici, tutti i giorni dalle 9 alle 19.

 

c.s.

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