Caprioglio-Toscani: un match surreale

Non credo che Oliviero Toscani abbia conoscenza, nemmeno pressappochista, del progetto sul water front del levante di Savona. Nell'intervento a Radio Radicale ha fatto un discorso generale, contestando lo scaricabarile (quello che invoca il "noi abbiamo ereditato") del linguaggio politichese. Il sindaco Caprioglio ha cercato di rintuzzare le critiche, ma il fotografo ha proseguito nei voli pindarici un po' astratti ("un amministratore è responsabile di quanto viene concretamente costruito durante il suo mandato"). Danilo Bruno dei Verdi ha utilizzato lo spazio in modo puntuale e pragmatico. Ma anche il primo cittadino savonese, sul lato opposto, cercava di non essere da meno.

L'inserto di Toscani ha trasformato la conversazione in un dialogo alla Harold Pinter, con l'accento su un unico concetto: il sindaco (il sindaco per antonomasia) sopravvenuto non dovrebbe portare avanti i piani di quello precedente, perché "non ci crede". Sarà per il vizio della contestazione a tutti i costi, ma questo genere di intervento ha avuto poca attinenza con il futuro di Savona. Eppure quando il collega (bravissimo) del "Fatto in Italia" mi ha anticipato che ci sarebbe stata la puntata sul fronte mare, ho sperato in un confronto polposo.

Quanto all'opinione di Toscani sull'urbanistica di Savona, in molti non possono che essere d'accordo: "A furia di ereditare hanno fatto delle gran c...te". Peraltro ha aggiunto, sempre in radio: "Scusate, savonesi". Scuse già somministrate dal fotografo blasonato, quindi. Si attendono quelle degli amministratori che dal dopoguerra ad oggi sono riusciti a trasformare la città in un guazzabuglio, violandone il portato storico-architettonico. Almeno il sindaco Caprioglio ha l'occasione per spiegare il master plan da un punto di vista nuovo, e dare giustificazioni prima delle scuse.