Attualità - 06 maggio 2017, 12:30

"Muro di cabine" ad Alassio: è bagarre tra stabilimenti balneari e commercianti

Schivo: "Cabine regolari e posizionate su spazi in concessione, continuare a scagliarsi, senza proporre rimedi intelligenti, contro alle cabine, è assolutamente strumentale e denota un accanimento non giustificato"

Sebbene il tempo non lo confermi, sta per entrare nel vivo la stagione estiva e con essa, ad Alassio, la polemica sulle cabine che ostruiscono la vista al mare.

Un vero e proprio muro di cabine posizionate dagli stabilimenti balneari e prese di mira specialmente da alcuni gestori di attività (bar e ristoranti) che invece vorrebbero continuare ad avere tavoli e sedie vista mare.

Sul tema interviene Ernesto Schivo Presidente dell'Associazione Bagni Marini: “Qualcuno continua a vedere la pagliuzza e non il trave. Le cabine, che sono una caratteristica dell’arenile alassino sin dalla fine dell’ottocento,occupano legittimamente uno spazio in concessione da sempre, e sono state autorizzate sia sotto il profilo demaniale che sotto quello urbanistico, non c'è neppure una cabina che sia stata condonata (e per fortuna) altrimenti starebbero montate in eterno mentre sono in opera soltanto durante la stagione balneare (che ci si augura sia sempre più estesa) che, per somma fortuna di Alassio, consente di vivere a tutto il paese.”

Continua: "Purtroppo i locali pubblici, posti nei fondi delle costruzioni fronte mare, nati molto più tardi delle cabine e degli stabilimenti balneari, tranne qualche eccezione, (basta osservare molte delle vecchie fotografie di Alassio per rendersi conto che negli anni nulla esisteva sulla passeggiata Grollero ad eccezione appunto delle cabine degli stabilimenti balneari) hanno sempre avuto come caratteristica intrinseca, sempre salvo eccezioni, il fatto di essere di piccole dimensioni e per tanto di aver bisogno di spazi esterni; spazi che inizialmente sono stati occupati semplicemente da tavoli e sedie riparati da tende e ombrelloni ma che con il passare del tempo e con la legittima ricerca di aumentare i propri introiti si sono trasformati dapprima in verande precarie e poi con l’infausta legge sul condono in manufatti inamovibili presenti in eterno sul territorio; questa trasformazione in spregio alle norme avvenuta in modo abusivo e poi condonata ha di fatto occupato per sempre tutte le piazzette e gli slarghi esistenti e pure diversi tratti fronte mare".

"Per supportare e difendere gli stabilimenti balneari Schivo fa notare “Le cabine potranno anche non piacere ma restano solo il tempo necessario poi vengono smontate. Continuare a scagliarsi, senza proporre rimedi intelligenti, contro alle cabine, è assolutamente strumentale e denota un accanimento non giustificato se non da un fasullo amore del paese. Il problema delle cabine si potrà risolvere soltanto con un ampia visione che coinvolga un restyling di tutta la front line di Alassio unito ad un opera che protegga e stabilizzi l’arenile; allora forse si tornerà a vedere quello che l’Alassino alcuni anni fa ha pubblicato con una serie di bellissimi acquarelli che mettevano a confronto come sarebbero potute essere le piazzette di Alassio e come invece sono". 

Mara Cacace