"Qualcosa è cambiato, dopo il dibattito Xchè Xchi, che ha visto la presenza di Riccardo Rollè, Franco Vazio ed Anna Giacobbe e la partecipazione di un pubblico attento e consapevole E' cambiata la percezione di quale sia la posta in gioco" commenta Savona Arancione.
"In discussione, il 30 aprile, vi è una pretesa del Partito Democratico di rappresentare, solitario ed elitario, la parte progressista del Paese contro quella di creare uno schieramento ampio di centrosinistra, nel rispetto delle diverse sensibilità ed appartenenza. Non ci convince, infatti, l'ambizione “maggioritaria” propugnata nelle parole dell'onorevole Vazio nei suoi ripetuti interventi".
"Non ci convince per una serie di ragioni, a partire dal più che probabile rischio di non essere in grado di raggiungere tale obiettivo, regalando alle destre, variamente paludate, il governo del nostro Paese o di gettarlo in un caos di ingovernabilità totale. Non ci convince perchè una simile posizione sottende una volontà di egemonia che, nei fatti, ha l'obiettivo di annullare il valore delle posizioni esistenti a sinistra del PD, soprattutto in un momento in cui, attraverso la creazione di un Campo Progressista ampio, si cerca di aggregare e dare voce alla parte progressista e riformatrice che oggi è dispersa in numerosi rivoli, o nascosta nell'astensionismo, nella delusione, nella protesta e che non si riconosce nel Pd".
"Non ci convince per la pretesa di intoccabilità della classe dirigente, con gli attacchi alla Magistratura che, nonostante necessiti di una riforma seria, non può essere assoggettata al “potere di turno” e rappresenta un baluardo contro corruzione, malaffare, criminalità e a cui va tutto il nostro incondizionato appoggio. Per questi motivi Savona Arancione ritiene di dover invitare gli elettori di centro sinistra a recarsi a votare il 30 aprile alle primarie del Partito Democratico e di scegliere il candidato che più degli altri è orientato ad impegnare il suo partito, nel caso di vittoria, nella creazione di uno schieramento progressista ampio e rispettoso delle diverse sensibilità esistenti nella sinistra riformatrice del nostro Paese".
"La vittoria di Matteo Renzi rischierebbe infatti di portare alla riproposizione pedissequa di quanto abbiamo già vissuto con i governi di centrodestra degli ultimi anni, che, nonostante alcuni interventi, se non risolutivi, almeno nella giusta direzione soprattutto in materia di diritti civili, ha visto una diminuzione intollerabile dei diritti dei lavoratori, una scarsa attenzione ai temi ambientali, una visione quasi “proprietaria” del governo del Paese. Il 30 aprile Savona Arancione sosterrà quindi ANDREA ORLANDO per la guida del Partito Democratico ed invita tutti coloro che credono nella democrazia, nel pluralismo, nella giustizia indipendente a fare altrettanto" conclude Savona Arancione.